Continuano a non trovare una spiegazione logica alla tragedia che li ha colpiti i genitori del piccolo Carlo Russo, il bimbo di due anni di Reggio Emilia deceduto dopo aver bevuto del brillantante per lavastoviglie nel bar di famiglia, in località San Martino. La coppia, come riporta “La Gazzetta di Reggio”, ha organizzato una conferenza stampa per spiegare la dinamica dei fatti e per segnalare le difficoltà che sta incontrando nel trovare esperti che analizzino l’operato dell’ospedale Santa Maria dove – a detta della famiglia del piccolo – fino a un quarto d’ora prima della morte le condizioni del bimbo erano state definite buone.
Il padre Antonio ha riferito come i medici avessero tranquillizzato lui e la moglie sul fatto che se il bimbo si fosse aggravato, sarebbe stato mandato in una clinica specializzato: “Io dico che il caso gli è sfuggito di mano”.
La famiglia ha anche ribadito la storia del presunto e tentato rapimento del bimbo avvenuto un mese fa e denunciato alla polizia. Un uomo e una donna – ha detto la madre di carlo, Giusy – si sarebbero avvicinate nella zona di piazzale Europa, a Reggio, con un passeggino senza bimbi., tentando di prendere Carlo. Una storia mai chiarita.
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