bambino poliziottoL’idea, a Roberto Cantarelli e al suo vicino di casa Stefano, è venuta una sera davanti alla tv, che stava trasmettendo un servizio su una chat di condominio attivata in Veneto. Niente di più che un gruppo WhatsApp che i vicini usavano per segnalare persone sospette, allarmi, furti in corso. Roberto e Stefano, che vivono a Ravenna nella zona di via Sant’Alberto, hanno pensato allora di fare qualcosa di simile nella loro zona di riferimento. Il gruppo è stato aperto sette mesi fa e ora conta oltre cinquanta iscritti. Ma soprattutto tre dei suoi membri sono entrati a far parte di un progetto più grande, “Ravenna Sicura”, un gruppo che convoglierà poco a poco le varie chat di quartiere, per mettere in collegamento le segnalazioni di tutta la città.

Progetto informale? Non del tutto: “Abbiamo messo delle regole precise per far parte della chat: il gruppo è sempre in funzione ma di notte va utilizzato solo per le emergenze. Non solo: prima di ammettere una persona nuova, vogliamo sapere chi è, dove abita, perché vuole inserirsi e possibilmente cerchiamo di conoscerla di persona. Dobbiamo essere sicuri che davvero le interessi avere notizie sulla sicurezza e non che le usi per altri scopi”.

Tra gli attuali aderenti, la maggior parte ha figli: “Il primo scopo del progetto – spiega Cantarelli – è stato quello di proteggere e tutelare i nostri bambini, che oggi non sono nemmeno più liberi di giocare sicuri in cortile. Io ho un figlio di otto anni e per circa cinque mesi all’anno ospito anche un ragazzino bielorusso di dodici. Stare tranquillo come papà è una priorità, come del resto lo è per i miei vicini di casa”.

La chat aperta da Cantarelli in questi mesi è tornata utile in tre occasioni: “Non posso dire con certezza che siamo riusciti a evitare furti o altri reati. Fatto sta che, grazie al collegamento con la caserma dei carabinieri di via Alberoni, abbiamo riportato alla normalità situazioni perlomeno sospette”. Una quarta volta, invece, è andata male ma solo per i due fidanzati che si erano appartati per fare sesso e hanno concluso la serata solo con un bello spavento.

“Non vogliamo affatto sostituirci alle forze dell’ordine – conclude Cantarelli – ma crediamo che la presenza nelle strade e il collegamento tra vicini di casa e cittadini possa fare davvero la differenza. Per la sicurezza e l’incolumità nostra e dei nostri bambini”.

Oltre alla chat di via Simmaco e dintorni, dentro “Ravenna Sicura” è stata inserita quella di via Bovini. La terza candidata dovrebbe essere la zona di viale Alberti.