Gene Gnocchi questa sera presenta il suo ultimo libro a Faenza
Gene Gnocchi questa sera presenta il suo ultimo libro a Faenza

Diventare papà a 58 anni, per Gene Gnocchi, è stato uno spasso. E ora che sua figlia Irene, avuta dalla giovane compagna faentina Federica, ha due anni e mezzo, il divertimento continua. Con tutti i suoi lati negativi: “Stamattina mi ha chiesto di giocare allo squalo. Lei doveva rincorrermi e cercare di mordermi il sedere, io dovevo tentare di non farmi prendere. Un gioco faticosissimo e bestiale. L’affanno, quando non sei più un ragazzino, un pochino ce l’hai”.

Il comico sarà domani sera (9 ottobre) alle 21 al centro d’arte “La Cartiera” (via Firenze 445, Faenza) per presentare il libro “Cosa fare a Faenza quando sei morto” (Bompiani). Un libro sul disagio che viviamo a rincorrere notizie che ci paiono epocali e imperdibili e una vita che non è la nostra, a discapito del tempo prezioso che potremmo dedicare a noi stessi, alle cose che ci appassionano e alla nostra famiglia. Una riflessione divertente ma allo stesso tempo molto seria, che da Faenza prende solo lo spunto biografico, visto che lo showman di Fidenza vive in Romagna da quando è nata la figlia.

Già padre di tre figli grandi avuti dalla prima moglie, Gene Gnocchi sta vivendo un’esperienza di paternità tutta diversa: “Le preoccupazioni e le ansie ci sono sempre, questo sì. Ma io vivo tutto con un altro spirito: dopo trent’anni di carriera possono concedermi il lusso di scegliere quali lavori accettare, sono meno impegnato di un tempo e corro meno. Senza contare le preoccupazioni economiche che un tempo mi attanagliavano: non vengo certo da una famiglia agiata, quando sono diventato papà le prime tre volte ho dovuto davvero rimboccarmi le maniche”.

3413086-9788845278754Irene, dal canto suo, comincia a capire che quello del papà è un mestiere tutto particolare: “Mi vede in tv e sui giornali e si fa senz’altro qualche domanda sull’argomento. Di sicuro già sa che non faccio il bancario”. Quando lo fermano per strada, spesso a passeggio con Irene, i faentini hanno però una domanda un po’ troppo ricorrente: “Mi chiedono se posso intercedere per fare partecipare il figlio o la figlia al programma X Factor“.

Gene Gnocchi, in fondo, non ha ancora capito se i romagnoli sono focosi come si dice o gelidi provinciali: “Prima vivevo in una piccola cittadina dell’Emilia, il passaggio non è stato rivoluzionario. Non ho tantissime frequentazioni a Faenza. All’apparenza mi pare gente cordiale ma essendo un personaggio pubblico, c’è sempre un filtro tra me e le persone che incontro. Il rapporto è determinato da una certa soggezione. Per questo faccio ancora fatica a capire il carattere dei faentini”.