La tenacia di Cristiana contro la malattia di Nicolò: “Se chiedi aiuto, la gente si fa avanti”

ospedale“Con una mamma come lei, Nicolò farà molta strada”. Cinque anni fa un medico americano che Cristiana, la mamma del bimbo di otto anni residente a Ponte Nuovo affetto da trisomia 18 a mosaicismo aveva raggiunto a Glasgow, in Scozia, dove era in corso il primo convegno sulla rara malattia, pronunciò queste esatte parole.

La donna, che domani sera sarà con il figlio all’Hotel Diana di Ravenna (dalle 18 alle 21) per un aperitivo che servirà a raccogliere fondi a sostegno delle tante terapie e cure che il piccolo deve affrontare, ha raccontato ai microfoni di Ravenna Web Tv il percorso di miglioramento che Nicolò ha vissuto in questi anni. Un percorso impensabile per i medici, che alla nascita avevano bollato la sua patologia come “incompatibile alla vita”.

Ma la forza e la tenacia di Cristiana hanno premiato: “In Italia non esiste un protocollo clinico e riabilitativo. Terapie e interventi salvavita sono negati, della trisomia 18 di Nicolò non si sa quasi nulla. Ho passato i primi due anni di vita di mio figlio a documentarmi e informarmi. Fino a scoprire che in Texas esiste un centro che fa ricerche da vent’anni. Quando Nicolò aveva due anni, venni a sapere che il primo convegno era in programma in Scozia. Mi catapultai là con il mio bambino, vendendo a sapere che i medici americani avevano una collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia, dove a Nicolò sono poi state somministrate cure per andare avanti”.

Ed è poco dopo il trasferimento dalle Marche a Ravenna che Cristiana scopre come, a pochi chilometri da casa, esista il Centro Iperbarico diretto da Pasquale Longobardi, che in questi giorni porterà proprio il caso di Nicolò durante un congresso in Israele: “La terapia iperbarica per mio figlio è stata decisiva e cruciale nel suo sviluppo perché è riuscita a ripristinare il metabolismo energetico delle cellule e a favorire la plasticità cerebrale”.

Ma per continuare nel suo percorso di miglioramento cognitivo, motorio e comportamentale, la strada è ancora lunga e le terapie costano: “Bisogna avere la forza di chiedere aiuto – ha detto Cristiana -: se fai vedere alle persone che esisti, loro si fanno avanti”.

Qui l’intervista integrale a Cristiana

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