Seno grande tette Nessuno vuole creare il panico ma qualche legittimo sospetto sulle protesi al seno c’è. E non da ora. Già in passato era stato avanzato più di un dubbio ma chi vuole conformarsi agli aspetti più appariscenti di una società edonistica e gaudente non è propenso a prestare orecchio a qualche noiosa ricerca, ad ascoltare la voce della scienza (mentre la vicenda assume aspetti ben più drammatici per le donne costrette a subire le conseguenze di una mastectomia). Ora però qualcuno ci riprova e denuncia a chiare lettere: “Non vi è certezza che le protesi al seno siano sicure”. Il tizio in questione si chiama Ethan Balk e dalla sua ha un più che dignitoso curriculum: è un ricercatore della Brown University, prestigioso ateneo statunitense. Con rispetto parlando, è decisamente più qualificato a parlare di seno rispetto ad una maggiorata artificiale della tv.

Balk, come riporta il Daily Mail, mette in dubbio l’attendibilità delle ricerche condotte finora e lo stesso quotidiano anglosassone ricorda che alcune di queste sono state palesemente contraffatte ai fini commerciali. “Data l’inconsistenza degli studi preesistenti, – precisa Balk – sono richieste ulteriori investigazioni per stabilire se esista o meno qualche associazione reale tra gli impianti di silicone
e problemi di salute a lungo termine”. Nessuna certezza, insomma. Né nel bene, né nel male. Da parte sua, infatti, il ricercatore statunitense non ha fornito prove sul collegamento tra le protesi al seno e patologie come tumori, artrite, disordini del sistema immunitario, sterilità e insanità mentale, tutte ipotetiche conseguenze dell’operazione. Per una risposta definitiva bisogna studiare un altro po’.