Metti una mamma ansiosa, una figlia tecnologica e moltiplicale per Whatsapp: uscirà qualcosa di sconvolgente, da prima pagina. E’ quello che è successo a Roma, dove da un’innocente bugia è scaturito l’allerta terrorismo. Da un piccolo sotterfugio usato da un genitore si è arrivati all’allarme attentati. Al panico per l’Isis.
Tutto è nato quando una donna romana, per convincere la figlia a non uscire, si è inventata la storia di un imminente attacco in città millantando pure un contatto con il ministero dell’Interno. Il messaggio vocale è stato registrato su Whatsapp e ben presto è diventato virale finendo anche nelle centinaia di migliaia di gruppi. A rischiare grosso, diceva la donna nel messaggio, sarebbero proprio i luoghi frequentati dai giovani. La leggenda metropolitana è stata ben presto smentita dalle forze dell’ordine e lo stesso premier Matteo Renzi ha parlato di “procurato allarme”. Alla fine, ieri sera verso le 22, la donna e la figlia si sono presentate negli uffici della polizia postale di Trastevere per chiarire la vicenda.
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