Fonda un impero (solidale) coi centesimi buttati per strada

monete euro centesimiSpesso le monetine da uno e due centesimi sono solo un fastidio. Ci appesantiscono tasche e portafogli, le accumuliamo in barattoli che mai svuoteremo o le dimentichiamo sparse qua e là. Nel momento stesso in cui ci capitano tra le dita sappiamo che finiranno perdute chissà dove. Pochi giorni fa l’Irlanda ha deciso di sbarazzarsene una volta per tutte: dalla fine d’ottobre tutti i commercianti dell’isola sono invitati ad arrotondare i prezzi delle loro merci a multipli di cinque centesimi. I pezzi da uno e due centesimi continueranno ad avere valore legale ma alla lunga spariranno dall’isola.

E l’Irlanda non è la prima nazione dell’eurozona che prova a liberarsi delle fastidiose monetine: Belgio, Danimarca, Olanda e Svezia hanno già da un po’ adottato delle politiche per bloccarne la circolazione. Ma siamo sicuri che le tanto odiate monetine di rame siano proprio inutili? In Francia una start up fondata da Benjamin Dupays, uno studente di Scienze Politiche, è riuscita a dare valore alle monete di piccolo taglio sostenendo progetti solidali e creando posti di lavoro. L’azienda creata nel 2011 si chiama Centimeo e oggi conta quasi centomila clienti giornalieri.

L’idea di Benjamin Dupays nasce da una banale constatazione: “Passeggiavo per Parigi – racconta lo studente-imprenditore a France Info – e mi rendevo conto che per terra c’erano tante monetine da uno, due e cinque centesimi che tutti vedevano e ignoravano. Ho fatto un po’ di ricerche e mi sono reso conto che la quantità di denaro che si poteva recuperare dalle monetine abbandonate era veramente enorme e allora ho pensato a un modo per rimetterlo in circolo”. Benjamin decide di fondare Centimeo, un’azienda che realizza e piazza in giro per la Francia dei distributori che funzionano solo con monete da uno, due e cinque centesimi. Sistemati nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici, nelle stazioni ferroviarie e nella metropolitana i distributori di Centimeo offrono quadratini di cioccolato, caramelle e gomme da masticare vendute all’unità, biscottini sfusi e gel disinfettanti monodose a pochi centesimi. Le monetine non solo vengono recuperate ma si inseriscono in un circuito economico virtuoso. Tutti i prodotti distribuiti da Centimeo provengono da aziende biologiche o del commercio equo e solidale e i soldi recuperati vengono cambiati in banche o in supermercati che si trovano in prossimità dei distributori favorendo l’economia locale. Ma non basta: tutti i dipendenti dell’azienda vengono selezionati tra giovani in fase di reinserimento lavorativo.

Dal 2011 a oggi Centimeo è riuscita a piazzare 350 distributori sul territorio francese e conta diciassette dipendenti. La trovata di Benjamin Dupays funziona perché la disponibilità di monetine è enorme e pochi le percepiscono come oggetti di valore. Dal 2002 nell’eurozona sono state coniate circa 46 miliardi di monete da uno e da due centesimi. La maggior parte di queste, una volta uscite dalle zecche resta in circolo per poco tempo e poi scompare. Secondo uno studio della Commissione Europea, in alcuni paesi dell’eurozona la perdita di questo tipo di monete sfiora il cento per cento. Una quantità enorme di denaro immessa sul mercato e presto svanita nel nulla. Se impilate, le monetine formerebbero una colonna di 76mila chilometri, quasi due volte la circonferenza della Terra. Sempre più paesi vogliono eliminarle ma l’impressione è che ancora per un po’ continueranno a spuntarci dalle tasche dei cappotti dove le avevamo dimenticate. Tanto vale farle fruttare.

Fonte: Redattore sociale

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