Tumori, infarto miocardico prima dei quarant’anni, ictus: è possibile agire d’anticipo, scoprendo se siamo predisposti oppure no? Sulla familiarità è al lavoro il Centro iperbarico di Ravenna (via Augusto Torre 3) , che attraverso un’indagine genetica che parte da un semplice prelievo di sangue, va a indagare se una persona è più o meno a rischio di contrarre malattie gravi e compromettenti per la salute e la vita. È il direttore sanitario Pasquale Longobardi a spiegarci come il suo staff sta in questi mesi collaborando con l’Istituto di genetica dell’Università di Ferrara.
Dottore, qual è, per la precisione, il vostro campo di battaglia?
“L’endotelio, cioè la superficie interna dei vasi sanguigni, che è grande all’incirca quanto un campo di calcetto. Quando una sostanza la irrita, l’endotelio sprigiona una sorta di polverina costituita da microparticelle (chiamate citochine), che disturba i globuli bianchi, trasformandoli da palle da golf in polipi dotati di tentacoli. L’endotelio, che prima era simile a quelle carte piene di bolle che si usano per rendere infrangibili gli oggetti, diventa liscio, si distende e si ritrae, lacerandosi: nelle sue fessure si infilano i tentacoli del polipo, che danneggiano i tessuti. Questo è il classico processo infiammatorio, che come sintomi dà prurito, calore, gonfiore, dolore, alterata funzionalità. Ma che, nella maggior parte dei casi, termina entro 24 ore”.
E se la situazione di prima non viene ripristinata?
“Significa che le radici dell’infiammazioni sono più profonde, che c’è qualcosa di alterato alla base. In condizioni normali, tutti i giorni tra le 22 e le 2 di notte il nostro endotelio produce il monossido di azoto che lubrifica le pareti dei vasi sanguigni. Un ormone ringiovanente che alcune persone non producono o non producono in quantità sufficiente. Quello che stiamo studiando è l’effetto dell’ossigeno iperbarico su questo processo. Preleviamo un campione di sangue ai pazienti che acconsentono e verifichiamo che cosa succede alla famosa ‘polverina’ dopo la Camera iperbarica: abbiamo con noi un ricercatore dell’Università di Bologna all’opera solo su questo versante”.
A parte la predisposizione genetica, lo stile di vita non conta?
“Conta eccome, certo, è la prima regola. Il nostro consiglio è, ogni tanto, fare un esame delle urine per controllare il Ph, che se risulta intorno al 5 indica uno stato infiammatorio elevato. Ma anche fare trenta minuti di attività fisica, come una camminata, tre volte alla settimana. Così come consumare ogni giorno qualche quadretto di cioccolato fondente al 70%, sei porzioni di frutta e verdura, tè verde messo in infusione per massimo tre minuti a ottanta gradi, fare uso di cibi rossi come il succo di arancia o di barbabietola, concedersi ogni tanto una sauna di quindici minuti a 70 gradi”.
Nel caso non basti?
“Andiamo a indagare il cromosoma 7q36, quello che codifica il monossido di azoto. In particolare ci concentriamo sul polimorfismo genetico chiamato 894 T/T (timina/timina) che determina appunto un’alterazione nella fabbricazione del monossido di azoto. La stessa che causa malattie delle arterie coronariche, ipertensione, infarto miocardico silente (stemi), tumori al colon, alla mammella, alla vescica, alla testa, al collo, alla prostata. Un campo di ricerca nuovissimo”.
Chi ha familiarità con certe malattie e vuole capire se, un giorno, potrebbe contrarle, quanto spende per indagare la propria predisposizione?
“Noi proponiamo la mappa genetica e l’analisi del monossido di azoto a 130 euro in tutto. Non è costoso come si potrebbe pensare”.
Centro Iperbarico Ravenna
Via Augusto Torre 4
48124 Ravenna
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