Le chiese sono vuote? Il clero è scosso dagli scandali? Si parla più di pedofilia e dei beni materiali di certi vescovoni piuttosto che di spiritualità? Qualcuno ha trovato il sistema di tornare alle origini, al messaggio. Ma in maniera moderna, dinamica, fantasiosa. Si tratta della diocesi di Padova che, come fanno sapere i media locali, ha deciso di comunicare i propri contenuti via WhatsApp, Facebook, Twitter e Youtube.
L’applicazione, coordinata da don Marco Sanavio, si chiama WhatsAppomelie, ha il benestare del papa e lo stesso vescovo di Padova, Claudio Cipolla, intende servirsene in forma sperimentale almeno fino a Pasqua. “Si tratta di un nuovo format pastorale, adatto agli adulti che hanno tempi brevi di fruizione e attento all’uso in mobilità”, commentano dalla diocesi veneta. E allora… biiip!
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