VaccinoSullo Zika virus ormai se ne sentono di tutti i colori. Voci sempre più incontrollate si diffondono sulla patologia che in Sud America sta seminando il panico tra le donne in gravidanza. Per questo, nell’incertezza, preferiamo affidarci a fonti ufficiali. Così, per chi volesse saperne di più, il ministero della Salute italiano ha approntato una specifica pagina web nella quale sono riportate le risposte, così come suggerite dall’Organizzazione mondiale della sanità, alle principali domande sullo Zika virus: come si trasmette, come si riproducono le zanzare Aedes, i sintomi, le complicazioni, diagnosi, cura e prevenzione… Qui il link.

Intanto è partita la corsa al vaccino: se questa febbre tropicale normalmente non ha conseguenze gravi, per il feto infatti può essere molto pericolosa. Solo in Brasile negli ultimi mesi sono nati circa 3500 bambini affetti da microcefalia, una grave malformazione. L’Organizzazione mondiale della sanità, che ha appena dichiarato lo Zika virus “emergenza internazionale di salute pubblica“, ha fatto sapere che circa 15 gruppi farmaceutici sono al lavoro ma i tempi non sono brevi: ci vorranno almeno 18 mesi per le sperimentazioni su larga scala di possibili vaccini. Attualmente i più sviluppati sembrano uno statunitense del National Institute for Health ed un prodotto indiano della Bharat Biotech, anche se alcuni laboratori australiani hanno reso noto di essere sulla strada giusta.

Mentre la stessa Oms ricorre a consigli drastici come l’astinenza sessuale o l’aborto e in Colombia alle donne viene suggerito di non fare figli per i prossimi sei mesi, in Venezuela si contano i primi morti. Tre, annunciati dal presidente Nicolas Maduro. In Italia, invece, si contano una decina di casi (uno anche in Emilia-Romagna, a Rimini: un uomo di ritorno da una vacanza a Santo Domingo) e la situazione appare sotto controllo. Le autorità sanitarie, ricordando che “il virus si trasmette con la puntura di zanzare del genere Aedes, le stesse che trasmettono la dengue, la chikungunya e la febbre gialla” ritengono non vi sia pericolo di epidemie ma sconsigliano viaggi nei Paesi a rischio.