farmaciL’ipotesi di reato è commercio o somministrazione di medicinali guasti. L’indagine è portata avanti dalla procura di Torino ed ha oggetto un farmaco (l’Actos prodotto dalla Takeda Pharmaceutical Co e dalla Eli Lilly Co) per la cura del diabete che potrebbe aumentare il rischio di cancro alla vescica. Tutto è partito da un esposto presentato dall’associazione Promesa (Protezione professioni mediche e sanitarie). A nome dell’associazione l’avvocato Riccardo Salomone spiega che “alcuni studi epidemiologici hanno sollevato taluni dubbi in termini di sicurezza del pioglitazone“, il principio attivo dell’Actos, “che hanno comportato alcuni warning da parte delle autorità regolatorie nazionali e internazionali”.

Nel 2014 le case farmaceutiche produttrici erano state sanzionate con una maxi multa da parte di un tribunale della Luoisiana proprio per aver nascosto durante i test per l’approvazione negli Stati Uniti, gli effetti cancerogeni dell’Actos. Nella denuncia il legale di Promesa ricorda che “nel luglio 2008 è stato avviato uno studio sperimentale dal nome Tosca, finanziato dall’Aifa, che aveva la finalità di valutare gli effetti sul l’incidenza di eventi cardiovascolari dell’aggiunta di pioglitazone alla metformina in pazienti con diabete mellito di tipo II “. Ed ancora: “Il nostro obiettivo è avere chiarezza, vogliamo sapere se il farmaco, oggi ancora prescrivibile in Italia, è pericoloso oppure no. Della vicenda si sono interessati anche diversi senatori, ma dopo più di un anno dal ministero ancora non abbiamo avuto risposte né sulla eventuale pericolosità del farmaco né sugli esiti dell’indagine Tosca. Ora vogliamo sapere, anche per tutti i pazienti che sono sottoposti all’uso del farmaco”.