gravidanzaLoro sostengono di essere la prima struttura in Italia ad avere pensato un servizio del genere: ammettere i nonni ai corsi pre-parto. Ma, evidentemente, sono poco informati: a Cesena succede da anni. L’iniziativa, partita in un ospedale privato di Roma, vuole assicurare ai neogenitori un “aiuto mirato e non controproducente“, come rende noto all’Adnkronos l’ostetrico responsabile del servizio.

Le parole d’ordine sono “facilitare la mamma” senza essere “invadenti” e “d’intralcio”. Nel primo di questi incontri dedicati al cambio dei pannolini, al pianto e al peso del bebè e simili, il responsabile del progetto ha ricordato che a volte i nonni rischiano “di alimentare la sensazione di inadeguatezza della donna o portare all’interruzione dell’allattamento al seno, suggerendo ad esempio di usare il biberon se il bebè piange di continuo”. La neomamma invece ha bisogno di fiducia attorno: “Riesce ad allattare se è sicura di sé, sostenuta in questa azione e serena”.

Altri consigli che sono stati dati ai nonni sulla base dell’esperienza: facciano pure la spesa, cucinino e pensino alle pulizie e alla logistica “ma occorre lasciare alla donna e al proprio compagno – hanno chiarito i responsabili – la gestione e i ‘giudizi’ sull’alimentazione del bimbo”. Ed infine: “Non è facile per una mamma vedere la propria figlia piangere, e dopo il parto si piange spesso. I nonni lascino che sia il marito a occuparsene, perché è l’unico a poter sostenere la situazione”.