Siamo nel 2016 e non nel Medioevo. Sembra superfluo ma occorre precisarlo perché a leggere quello che è successo ad una trentenne di Cesena qualche dubbio viene: è stata rapita, malmenata e costretta a togliere il malocchio ad un’altra donna. Il commando ha fatto irruzione la notte fra il 13 e il 14 aprile a casa della vittima, ha aggredito i suoi familiari (il padre e il fidanzato) e ha caricato la donna in auto dopo aver vanamente cercato “bamboline vudù”. L’hanno portata in un casolare disabitato nella zona di Sant’Andrea in Bagnolo e l’hanno costretta a bere una bottiglia di acqua bollente per ‘purificarsi’. Poi, minacciandola di morte, le hanno ordinato di togliere il malocchio ad una ragazza. La trentenne, terrorizzata, si è inventata qualche formula ed ha accontentato i suoi aguzzini.
Qualche giorno più tardi c’è stato un nuovo blitz a casa della trentenne con altre violenze ai familiari ma prima che si verificassero conseguenze irreparabili, gli aggressori sono stati arrestati dai carabinieri. Per loro le manette sono scattate martedì scorso. Si tratta di una famiglia originaria di Taranto ma residente in parte a Cesena e in parte a Bologna: la presunta posseduta è una 22enne che aveva conosciuto la presunta strega nel mondo delle discoteche. A darle manforte sono stati il padre, pregiudicato per fatti di droga, il fratello e il fidanzato. I reati ipotizzati in concorso sono sequestro di persona, furto aggravato, violazione di domicilio, violenza privata, minaccia e porto abusivo di arma.
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