Ha la leucemia: la scuola si mobilita per donargli il midollo

generosità amicizia altruismo solidarietà amoreHa la leucemia e tutta la scuola si mobilita per donargli il midollo osseo. Lui si chiama Andrea ed è un ragazzo di 18 anni che improvvisamente si è visto crollare il mondo addosso. Eppure, nel dramma sa di poter contare sull’affetto, sulla solidarietà e sulla disponibilità dei ragazzi che frequentano il suo stesso istituto, il liceo scientifico Leonardo Cocito di Alba.

Come raccontano i media locali, infatti appena i ragazzi hanno saputo della diagnosi del loro amico, si sono immediatamente mobilitati. Sia diffondendo su tutti i social media la notizia in cerca di un donatore compatibile in vista del trapianto (questo il testo: “Uno studente della nostra scuola è affetto da una grave malattia emopoietica. Ciò comporta una defezione a livello cellulare con rischi elevati verso infezioni, setticemie e malattie con decorso quasi sempre mortale. Tutti noi possiamo provare a dargli una mano, come solo la comunità del Cocito sa fare. L’aiuto più concreto è la donazione del midollo osseo: occorre sottoporsi a un test preliminare veloce e non invasivo, tramite tampone salivare”), sia rendendosi disponibili per il test stesso. Senza esitazione: un gesto di altruismo esemplare. 

La probabilità di trovare un midollo osseo compatibile con quello di Andrea è bassa ma più grande è il campione dal quale cercare un donatore, più le probabilità stesse aumentano. Ecco perché i ragazzi insistono; in breve tempo il messaggio ha raggiunto tutta la città di Alba e migliaia di cittadini si sono detti disponibili. In ogni caso l’Amo, l’associazione donatori di midollo osseo, amplia la sua preziosa banca dati e in futuro altre vite potrebbero essere salvate. Le regole, tuttavia, sono molto chiare: può donare solo chi ha tra i 18 e i 35 anni (e altri requisiti come aver fatto trascorrere un lasso di tempo da un tatuaggio o un piercing). Prima però c’è da tifare tutti per Andrea. Che, per ora, non può fare altro che ringraziare tutti col groppo in gola: Sono commosso. Pensare che mi stanno sostenendo i compagni e l’intera città mi dà forza e coraggio”.

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