Il nome che ci mettono i genitori alla nascita è per sempre: ci perseguita e, in alcuni casi, ci condanna. Ecco perché la scelta dei genitori dovrebbe essere fatta con attenzione. E per smetterla di affidarsi ai gusti personali o ai soliti manuali, negli Stati Uniti e anche in Europa sono nati dei servizi professionali a pagamento. Lo scrive “Il Corriere della Sera”.
L’agenzia svizzera Erfolgswelle, per esempio, ha ricevuto richieste di consulenze fin dal Pakistan, da Singapore, dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti.
La prima a inventarsi il nuovo mestiere è Jennifer Moss, di Los Angeles. Il suo sito, babynaming.com, ogni mese fa 1,5 milioni di contatti. Per ottenere il nome giusto per il nascituro bastano una telefonata di mezz’ora e 95 dollari.
E la legge italiana, in materia, che cosa dice? Gli articoli 34 e 35 del decreto n. 396/2000 dicono che il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere composto da uno o da più elementi onomastici, anche separati, non superiori a tre. Vietati il nome del papà ma anche quello di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
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