Non ce l’ha fatta: Angela voleva nascere a tutti i costi e la mamma non è riuscita ad arrivare in sala parto. E neanche in reparto. Eppure era così vicina: si è fermata nella portineria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Lì, il frugoletto di 3 chili e 715 grammi è venuto alla luce. Ad una velocità da fare invidia ad Usain Bolt. Quello che è capitato verso le 5,30 di lunedì 4 aprile in gergo si chiama parto precipitoso.
Si tratta di casa rari ma succedono, eccome se succedono. Giusto per restare agli ultimi mesi, lo scorso anno a gennaio c’era stato un bimbo con tanta fretta di nascere, quarto figlio di una coppia marocchina: era venuto al mondo davanti al pronto soccorso di Civitanova Marche. Il 23 aprile 2015, poi, il piccolo Arthur, figlio di una coppia romagnola, è nato in auto, a Capocolle di Bertinoro. Anche lui ha visto l’ospedale a cose fatte. Il giorno successivo è toccato ad un neonato riminese, nato nel parcheggio dell’ospedale Infermi. Oppure nello scorso a ottobre a Roma una bimba è nata in taxi con l’aiuto del conducente, da allora soprannominato “er ginecologo”.
Anche a Treviso è successo tutto in pochi minuti. Come riferiscono i media locali la madre, Giovanna Pamio, 35 anni, svegliata di soprassalto di notte dalle doglie, non ha neanche avuto il tempo di entrare in ospedale: “Arrivata davanti alla portineria, ho sentito che dovevo spingere e mi sono fermata“. Giunta al terzo parto (prima di Angela sono arrivati Lorenzo, 3 anni, e Giovanni 15 mesi), la donna non poteva sbagliarsi. Mentre il marito cercava ‘rinforzi’ lei ha fatto da sola con l’aiuto di un infermiere che stava entrando al lavoro: “Mi ha sostenuto mentre spingevo e Angela è nata tra le mie mani“. Ai suoi colleghi non è rimasto che tagliare il cordone ombelicale e portare mamma e figlia nel reparto di ostetricia. Tutte e due godono di ottima salute con la mamma che si lascia andare ad un consiglio: “E’ stato un parto precipitoso ma lo consiglierei a tutte le mamme“.
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