“L’installazione di telecamere negli asili è una misura che deve essere presa in considerazione e che va valutata con grande attenzione sotto un profilo di legittimità (in primo luogo la tutela della riservatezza), di economicità (i costi intesi anche come spese per affrontare eventuali ricorsi e processi amministrativi di vario genere) e di efficacia (il rapporto degli stessi costi in relazione ai benefici)”. Lo rende noto Michela Guerra, candidata sindaco per la lista civica Cambierà alle prossime elezioni amministrative a Ravenna.
La Guerra prosegue: “Nel caso si optasse per l’installazione di telecamere, senza ombra di dubbio, sarebbero telecamere a circuito chiuso e non si tratterebbe dell’introduzione indiscriminata di webcam per consentire ai genitori di avere un accesso diretto alla struttura tramite internet (provvedimento questo già bocciato dal Garante della Privacy). E’ una vicenda molto delicata, dunque, che può essere affrontata in modi diversi. Bisogna tutelare la dignità, la professionalità e la serenità di quanti (dalle maestre al personale delle mense e amministrativo) ogni giorno lavorano con i bambini con grande dedizione”.
La Guerra fa implicitamente riferimento ai casi di cronaca degli ultimi mesi (ultimo quello dell’asilo comunale Il Delfino di Rimini, che hanno portato all’arresto e alla sospensione di alcune maestre per maltrattamenti ai danni dei bambini: “Nessun provvedimento, preso sull’onda emotiva di un fatto spiacevole che ci lascia sgomenti, è comunque ben ponderato – continua il candidato sindaco -. Prima di arrivare all’estrema misura delle telecamere dobbiamo procedere per gradi: innanzi tutto incentivare i genitori a segnalare qualsiasi sospetto di maltrattamento o mala gestione alle forze dell’ordine e al Comune; la stessa amministrazione pubblica deve avere un controllo costante e più stretto sull’operato del personale e sul benessere dei bambini nelle strutture gestite o accreditate. Inoltre test psicoattitudinali adeguati e frequenti devono rendere più selettivi i criteri nella scelta del personale che si occupa dei bambini. Tutto questo aiuterà i genitori ad essere più tranquilli, il Comune ad avere la situazione sotto controllo senza criminalizzare a priori un intero settore“.
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