“Lavoro per modificare l’idea di oscenità, che in genere è vista dalla prospettiva maschile. Questo il giudice non l’ha capito e per questo sono mortificata ma non mi arrendo: ricorrerò in appello e combatterò fino alla fine”. Parole di Megumi Igarashi 44enne artista giapponese, celebre per scolpire oggetti a forma di vagina e appena condannata da un tribunale di Tokyo a pagare una multa di 400mila yen (poco più di 3mila euro) per atti osceni.
Al di là della cifra della sanzione, la battaglia è simbolica. La vicenda della Igarashi, sostenuta da centinaia di migliaia di fan, ha aperto un infuocato dibattito sulla censura nel paese del sol levante. La vicenda era scaturita dall’arresto dell’artista, avvenuto due anni fa: la donna aveva diffuso sul web immagini in 3D dei propri genitali, cosa vietatissima dalla legge giapponese. Lo scopo era quello di raccogliere fondi per un’altra singolare opera d’arte: un kayak a forma di vagina. Dopo una mobilitazione popolare Igarashi, il cui nome d’arte Rokude Nashiko significa “bambina buona a nulla”, era stata poi rilasciata ed aveva continuato a creare e a diffondere oggetti a forma di vagina.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta