Dunque, dunque, dunque… questa storia della guardia medica pediatrica mi ha mandato in confusione. Le cose sono due: o mi sono persa per strada, oppure qualcuno sta facendo il gioco delle parti. Da una dà e promette – la guardia medica pediatrica, appunto – e dall’altra toglie, non solo quella, ma l’intero servizi notturno.
Ho letto di sindaci e politici vari, inclusa l’Ausl Romagna, che si sono prodigati a farci sapere che la guardia medica pediatrica è un progetto realizzabile, che sarà preso in considerazione. Qui sul piano locale si sta lavorando per accontentare i genitori (migliaia) che hanno chiesto l’introduzione con diverse petizioni in tutte le principali città della Romagna. Bene, mi sono detta, l’unione fa la forza. Sono andata a dormire quasi tranquilla, pensando che di qui a poco le estenuanti file al pronto soccorso sarebbero state solo un ricordo. Ma i risvegli, si sa, non sono quasi mai come te li aspetti: la bozza di rinnovo della Convenzione con i medici di base e i pediatri di famiglia, infatti, a livello nazionale, prevede l’abolizione del servizio di Guardia medica notturna. Dell’intero servizio. Altro che pediatrico. Nemmeno quello per gli adulti potrebbe essere più previsto. Non a caso i camici bianchi, due giorni fa, sono scesi in piazza (a Montecitorio, proprio davanti al Parlamento) per protestare contro la riduzione del periodo di assistenza territoriale che passerebbe da 24 ore su 24 a 16.
Quindi, come fai a promettere ai genitori di potenziare il servizio, se non hai le risorse per mantenere quello notturno?
E dunque, cari genitori, di che stiamo parlando? Non so voi, ma io mi sento presa un po’ in giro.
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