L’intervento chirurgico è un’esperienza per il bambino e i suoi familiari particolarmente stressante e dolorosa, che comporta elevati livelli d’ansia preoperatoria soprattutto nel momento in cui il bambino viene accompagnato in sala operatoria. Ma con l’applicazione di semplici ma efficaci strumenti non farmacologici, è possibile abbassare l’ansia ed evitare l’insorgenza di traumi e comportamenti post-operatori negativi nei pazienti pediatrici soggetti ad intervento chirurgico.
Va in questo senso il progetto messo in campo dal “Comitato Ospedale e Territorio Senza Dolore” di Rimini dell’Ausl Romagna, denominato “Tutti al cinema in sala operatoria”, che ha ricevuto una menzione speciale, la scorsa settimana a Roma, dalla giuria del Premio “Gerbera d’Oro”(riconoscimento per i progetti legati al contenimento del dolore nelle pratiche cliniche) nell’ambito delle manifestazioni per la ricorrenza della Giornata del Sollievo. Il progetto è stato menzionato nella sezione del premio “Piccoli ma belli”, dedicata cioè ai progetti di minore dimensione.
“La letteratura scientifica ha dimostrato che i bambini che manifestano maggiore livello di ansia preoperatoria sono tre volte più esposti ad assumere comportamenti negativi nel periodo post-operatorio (agitazione, pianti, incontinenza urinaria, disturbi alimentari, apatia, disturbi del sonno) – ha spiegato il dottor Fulvio Fracassi, anestesista rianimatore e responsabile per Rimini del ‘Comitato Ospedale e Territorio Senza Dolore'” -. E’ stato stimato che il 50-70 per cento dei bambini sottoposti ad intervento chirurgico vivono un’esperienza di ansia e di stress preoperatori e che nel 67 per cento di questi compaiono cambiamenti del comportamento il giorno dopo l’operazione chirurgica e, questi comportamenti maladattivi persistono per 6 mesi per il 20 per cento dei pazienti, fino a un anno per il 7”.
I momenti più critici sono il distacco dalle braccia della madre al lettino operatorio, il posizionamento dell’accesso venoso e l’induzione dell’anestesia. Ma grazie alla elevata tecnologia di cui è dotato il nuovo blocco operatorio dell’Ospedale “Infermi” di Rimini recentemente inaugurato, la sala operatoria della chirurgia pediatrica si può trasformare in una “sala cinematografica all’avanguardia” dove il bambino sdraiato sul lettino operatorio opportunamente riscaldato può essere catturato dalle immagini di un filmato o di un cartone animato o di una partita di calcio della squadra del cuore proiettate in un maxi schermo montato su pensile posto a breve distanza proprio davanti a lui.
Associando alla tecnica di distrazione del cinema su maxi schermo anche l’utilizzo della crema anestetica (conosciuta dal bambino come la crema “magica”) sul dorso delle mani o sulla piega del gomito e la presenza di uno dei genitori in sala operatoria fino al momento dell’addormentamento, vengono messe in atto tutte le azioni di umanizzazione delle cure per favorire il posizionamento dell’accesso venoso e l’induzione dell’anestesia senza provocare un eccessivo stress pre-chirurgico.
“La visione di filmati al momento dell’induzione dell’anestesia si è dimostrata per tutti gli studi analizzati un metodo non farmacologico valido per ridurre l’ansia preoperatoria. Oltre a risultare un metodo efficace, risulta essere un metodo poco dispendioso, poco impegnativo, che richiede poco tempo al personale sanitario”, ha concluso il dottor Fracassi.
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