Dagli oratori alle scuole, una rete contro il cyberbullismo

Al via il rafforzamento dell’offerta territoriale di progetti per ragazzi e adolescenti, una rete che va dalle scuole agli oratori. Lo prevede, tra le altre cose, la legge “Modifiche legislative in materia di Politiche sociali, per le giovani generazioni e abitative conseguenti alla riforma del sistema di governo regionale e locale” recentemente approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Il testo armonizza e riordina la disciplina vigente nelle materie afferenti alle politiche sociali, al Terzo settore, alle politiche giovanili e a quelle abitative rispetto al nuovo assetto istituzionale uscito dalla riforma del sistema di governo regionale e locale, a iniziare dalle funzioni prima in capo alle Province.

Una legge fortemente voluta dalla vice presidente con delega alle Politiche di welfare Elisabetta Gualmini, che ha sottolineato l’intento di dare risposte più precise al disagio giovanile. ”

Bulli sul web: fenomeno in crescita
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‘inserimento della dipendenza da social network e la forte valorizzazione di tutte le agenzie educative esterne (oratori, centri per le famiglie, associazioni del terzo settore che lavorano con i giovani), che possono dare una mano concreta alle istituzioni pubbliche, sono novità rilevanti che fanno marciare la legislazione regionale insieme ai cambiamenti della società”, ha detto Gualmini.

La legge prevede esplicitamente la promozione da parte della Regione dell’educazione ai media, compresi i social network, “in quanto fondamentali strumenti per lo sviluppo del senso critico, della capacità di analisi dei messaggi e delle strategie comunicative, dell’uso creativo e consapevole delle potenzialità espressive proprie dei diversi soggetti della comunicazione e dei diversi media”.

A tal fine la Reegione “sostiene iniziative di ricerca e progetti di formazione rivolti alle giovani generazioni riguardanti l’educazione alla comprensione e all’uso dei linguaggi mediali, anche rivolti al contrasto della dipendenza e del cyberbullismo”.

Tutte queste azioni verranno svolte anche attraverso convenzioni con centri studi, poli specialistici, università, scuole e associazionismo. Inoltre, nell’ambito della valorizzazione del tempo extrascolastico dei bambini e degli adolescenti, vengono riconosciute la funzione sociale e le attività svolte dalle parrocchie e dagli oratori in particolare quelle di carattere socio-educative, culturali, di aggregazione e di sostegno allo studio quale contrasto alla dispersione scolastica e all’emarginazione.

Tra i modelli educativi, la Regione valorizza lo scoutismo come momento di apprendimento in un contesto di vita comunitaria.

Le risorse per fare tutto ciò – assicura la vice presidente Gualmini – provengono dal “bando adolescenza” che viene realizzato ogni anno “di cui abbiamo aumentato la dotazione economica portandola a 600mila euro. Siamo inoltre impegnati a realizzare una legge-quadro in materia per mettere a disposizione fondi ancora maggiori”.

La legge prevede inoltre che la Regione e i Comuni promuovano servizi informativi volti ad agevolare lo sviluppo di attività svolte in forma autonoma o cooperativa da parte dei giovani favorendo anche la creazione e l’implementazione di strumenti quali gli incubatori e acceleratori di impresa in grado di cogliere le esigenze di promozione imprenditoriale innovativa e creativa privilegiando il riequilibrio di genere e multiculturale.

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