Azzerare le liste d’attesa dei donatori di midollo osseo, in attesa di essere “tipizzati”, attraverso il prelievo salivare e “reclutarne” circa 6000 nuovi all’anno. Sono questi i principali obiettivi del rapporto di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Admo (Associazione donatori midollo osseo) Emilia-Romagna onlus.
L’Emilia-Romagna è al primo posto in Italia per numero di nuovi donatori di midollo osseo. Gli “arruolati” nel 2015 sono stati, infatti, ben 5.090, con un’età media molto bassa: il 70% degli iscritti nel Registro regionale ha tra i 18 e i 25 anni. Dal primo gennaio al 30 giugno 2016, Admo ha già “reclutato” più di 3000 nuovi donatori. Numeri, questi, estremamente positivi, frutto di modalità d’intervento innovative – il prelievo di saliva tramite un apposito kit – concordate tra Admo e Regione, che vengono ora formalizzate nel rapporto.
“Quest’intesa conferma l’importanza e il ruolo del volontariato nel Sistema sanitario regionale – ha commentato durante la conferenza stampa l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi– . Così come per il sangue, donare organi, tessuto e midollo osseo è un gesto importantissimo, di alto valore sociale ed etico. Per questo è importante rendere più agile l’intero sistema del trapianto di midollo, eliminando le liste d’attesa dei potenziali donatori e coinvolgendone di nuovi”.
“Aumentando in modo considerevole il numero dei donatori, si aumenta la possibilità, per chi è in attesa di trapianto, di trovare un donatore compatibile e quindi di avere una speranza di vita”, ha sottolineato Rita Malavolta, presidente di Admo Emilia-Romagna e nazionale.
Negli ultimi anni, in alcune province dell’Emilia-Romagna si erano create liste di donatori di midollo osseo in attesa di prelievo per la tipizzazione HLA, cioè l’esame necessario per poter stabilire il grado di compatibilità tra un donatore e un paziente che necessita di trapianto. Nel 2014 le liste presenti a Parma e Modena (per un totale di 2000 persone) sono state ridotte attraverso l’intervento di Admo Emilia-Romagna onlus che, in occasione di eventi e manifestazioni, ha raccolto i potenziali donatori ed eseguito i prelievi con il tampone salivare, con personale sanitario volontario appositamente formato.
Tutti i campioni sono stati poi inviati al laboratorio di Immunogenetica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Il prelievo salivare ha rappresentato dunque uno strumento utile, che viene proposto come modello di integrazione al prelievo di sangue, così da evitare lunghe attese di potenziali donatori che non vengono chiamati in tempi brevi dal Centro Donatori. Inoltre, l’aver fatto confluire tutti i prelievi di saliva al Laboratorio di Immunogenetica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha fatto sì che le iscrizioni dei donatori avvenissero in modo continuativo, con il risultato che nel 2015 il Registro regionale dell’Emilia-Romagna e il Centro Donatori di Bologna sono stati quelli che hanno fornito il maggior numero di nuove iscrizioni a livello italiano.
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