Resta 15 minuti sott’acqua: 13enne salvato dai soccorsi

ambulanza-118- foto VaniaAnche se c’è già chi parla di miracolo, si tratta di uno straordinario successo della professionalità e della tecnologia: un ragazzino di 13 anni è stato letteralmente strappato alla morte dopo esser rimasto un quarto d’ora sott’acqua e un tempo almeno doppio in arresto cardiaco. La vicenda si è verificata a Sarnico, sul lago d’Iseo dove il piccolo senegalese Assane Diop lo scorso 7 luglio è caduto in acqua. Non sapendo nuotare, è andato a fondo. Quando tutto ormai sembrava perso, la salvezza: lunga e complicata ma senza conseguenze fisiche. Assane è stato recuperato dai primi soccorritori e trasportato d’urgenza all’ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo dove per quattro giorni è rimasto attaccato ad uno speciale macchinario che favorisce la circolazione e l’ossigenazione del sangue; il 14 luglio ha cominciato a respirare da solo e il 28 è stato dimesso dall’ospedale “in buone condizioni e senza alcun danno cerebrale“, come hanno precisato i medici. Fra dottori e infermieri, in 50 hanno lavorato per salvargli la vita. “Si tratta di un caso – ha sottolineato Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia – che smentisce le conoscenze mediche attestate finora dalla letteratura: 15 minuti di apnea e 35 di arresto cardiaco sono sinonimo di annegamento”. Non più.

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