pronto soccorso incidenteSono notizie che non lasciano tranquilli. Che fanno pensare a scenari da guerre chimiche, da film di fantascienza. A eventi drammatici e lontani ma che un giorno, questo è il timore, potrebbero verificarsi davvero in questo mondo che funziona sempre di più alla rovescia. Per ora sembra proprio che non vi siano pericoli; l’allarme viene da lontano: nel tempo e nello spazio. Si tratta di un batterio ‘dormiente’ da chissà quanto tempo che ha seminato il panico in Siberia. Come informano le fonti russe la conseguenza è stata la morte per antrace di una ventina di persona, tra cui un ragazzino di 12 anni, nella zona della penisola di Jamalo-Nenetsk. Un altro centinaio di persone è sotto osservazione.

Sono tutti allevatori di renne, venuti a contatto, questa è l’ipotesi, con gli animali infetti. Le renne, a loro volta, sono state uccise dall’antrace (o carbonchio), un’infezione acuta la cui epidemia si pensa sia stata scatenata dal batterio che si è risvegliato a causa dello scioglimento dei ghiacci provocato dalle alte temperature. La precedente epidemia risale a oltre settant’anni fa. Le spore sono state trasportate dal vento ma il bacillo, di solito, non si diffonde rapidamente. Le autorità in ogni caso hanno fatto sfollare tutti gli abitanti nel giro di 60 chilometri dal presunto focolaio.

Non è la prima volta che capita un evento del genere. Nel 2015, sempre in Siberia, venne scoperto un virus preistorico mentre nel 2004 nella salma di un donna sepolta in Alaska venne trovato il morbo dell’influenza spagnola, l’epidemia responsabile di milioni di morti in tutto il mondo negli anni immediatamente seguenti alla Grande guerra.