foto di archivio

Per evitare le tragedie dei bambini morti perché dimenticati in auto nasce un dispositivo elettronico. In realtà il tutto è stato ideato e brevettato tre anni fa dagli studenti dell’Isis Fermi di Bibbiena (in provincia di Arezzo) – ma è tornato alla ribalta dopo la morte della piccola di 18 mesi di Vada, lasciata a fine luglio dalla madre in auto sotto il sole. Nei giorni scorsi è stato il viceministro Riccardo Nencini a valutare assieme agli ideatori del progetto, denominato “Ricordati di me”, il funzionamento e le possibili applicazioni.

Si tratta di un seggiolino ‘intelligente’ (non è il primo, comunque) che avverte i genitori non appena il bambino resta rinchiuso in auto. E lo fa in più maniere: si accendono le frecce, suona il clacson e vengono mandati sms ai cellulari. Un sistema multiplo di allarme che scatta non appena si verificano quattro condizioni: bambino appoggiato sul seggiolino, spegnimento del motore dell’auto, apertura della portiera, uscita del guidatore. I prezzi? Per gli ideatori, sedici ragazzi, la produzione del seggiolino su vasta scala avrebbe prezzi contenuti.