I consiglieri della Regione Emilia-Romagna Manuela Rontini, prima firmataria, Mirco Bagnari e Gianni Bessi (Pd) hanno presentato un question time in Aula per avere garanzie sul futuro dei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Faenza e di Lugo.
I consiglieri, facendosi portavoce del disagio dei sindaci del territorio e dei sindacati provinciali per non essere stati coinvolti dall’Ausl della Romagna nel progetto di ridefinizione della rete ospedaliera, che interesserebbe i punti nascita dei due ospedali, hanno chiesto alla Giunta regionale “se intenda qualificare i reparti in questione dei due ospedali ravennati qualificandoli con investimenti sui parti indolore, consentendo di effettuare l’analgesia epidurale alle partorienti”.
L’assessore alle politiche per la Salute, Sergio Venturi, escludendo “qualsiasi ipotesi di chiusura dei due punti nascita”, in merito alla richiesta di investimenti sui parti indolore ha assicurato che “l’Ausl della Romagna individuerà gli assetti organizzativi ottimali anche in relazione all’approvazione dei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza), che ricomprendono definitivamente tale prestazione”.
La consigliera Rontini, esprimendo sostanziale soddisfazione per la risposta, ha sollecitato però la Giunta “a sensibilizzare l’Ausl della Romagna a mettere a sistema il fattivo coinvolgimento dei sindaci e dei sindacati nella riorganizzazione della rete ospedaliera della Romagna.
Romagna Mamma aveva approfondito la questione dell’Ostetricia di Faenza, dove non si fanno più cesarei programmati, qui.
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