Rimini, asili comunali ai privati

bambina, asilo, nido, giocareSi va avanti per la strada della privatizzazione. Di fronte allo sciopero e all’assemblea pubblica in piazza Cavour (tenutisi ieri), l’amministrazione comunale di Rimini ribadisce di voler affidare alla gestione privata gli asili Do Re Mi, Arcobaleno, La Giostra, Il Volo, Il Borgo e Al Zgheli. E se Cgil, Cisl e Uil attaccano lamentando l’assenza di relazioni istituzionali e parlano di “arroganza politica” e di scelte unilaterali e non condivise, il Comune, per bocca del vicesindaco Gloria Lisi e dall’assessore alla scuola Mattia Morolli, illustra le modalità dei nuovi servizi.

Scade dunque il 1° dicembre il termine per partecipare al bando per la gestione integrata di strutture comunali per l’infanzia per il triennio 2017-2020. Il bando a evidenza pubblica consentirà una gestione integrata di una parte dell’offerta dei servizi scolastici 0-6 anni (a regime sarà per 4 sezioni di nido su 26, pari al 15%, e per 16 sezioni di scuola materna su 47, pari al 34%): i nidi e le scuole per l’infanzia interessati dal bando, recita una nota, quindi rimarranno completamente pubblici, ma saranno gestiti con il coinvolgimento parziale di soggetti esterni altamente specializzati.

Al fine di assicurare la continuità didattica del personale educativo ed insegnante l’affidamento integrato della gestione dei servizi sarà scaglionato in tre anni; in questo modo i bambini che già frequentano le strutture interessate arriveranno alla fine del ciclo scolastico/educativo con il personale che li ha accolti fin dal primo anno.

La scelta di introdurre nei servizi educativi e scolastici un modello di organizzazione e gestione integrato nasce dalla volontà di continuare a garantire l’alto livello di servizio finora offerto alle famiglie, qualità che corre il rischio di essere compromessa a causa delle sempre più stringenti normative in tema di finanza pubblica e di assunzione del personale pubblico.

Insomma, dice il Comune, di soldini pubblici non ne abbiamo e se ne abbiamo non li possiamo spendere. Quindi affidiamoci ai privati: niente di nuovo, è la ‘ricetta’ di questi tempi. Adottata un po’ ovunque e un po’ in tutti i campi.

Come rende noto l’amministrazione, “si è deciso di intraprendere il percorso di diversificazione delle forme gestionali dei servizi educativi e scolastici (così come già avvenuto negli anni scorsi per il servizio mensa, per i servizi ausiliari di pulizia e per il sostegno ai bambini con disabilità), affiancando alla gestione diretta tramite personale dipendente del Comune, la gestione tramite ditte specializzate esterne. Oltre a mantenere la qualità del servizio e a garantirne la sostenibilità economica nel medio lungo periodo, la gestione integrata consentirà di ampliare la gamma di servizi offerti alle famiglie, ad esempio estendendo la fascia oraria del servizio (fino alle 18.30 o oltre, come già si sta vedendo in altri territori quali ad esempi la Toscana e la Brianza, o estendendolo al sabato), come si sta facendo in molte realtà italiane”.

Ed ancora: “I nidi e le scuole per l’infanzia rimarranno completamente pubblici pur se gestiti con il coinvolgimento parziale di soggetti esterni. Dunque per gli alunni e le loro famiglie non cambierà nulla in termini di modalità, organizzazione, rette e qualità del servizio. Le strutture che saranno gestite attraverso appalto di servizi infatti, a) rimarranno tutte all’interno dei servizi comunali per l’infanzia, dato che i rapporti amministrativi con le famiglie faranno capo direttamente al Comune; b) l’iscrizione e l’inserimento degli alunni nelle graduatorie, così come la formazione delle classi continueranno ad essere gestite dal Comune; c) la determinazione delle rette e la loro riscossione continuerà ad essere gestita dal Comune ed al Comune le famiglie dovranno continuare a fare riferimento; d) al Comune rimarrà in carico anche la manutenzione straordinaria degli immobili scolastici e delle attrezzature”.

Anche il coordinamento educativo e pedagogico continuerà a essere svolto dal Comune, che in tal modo garantirà la continuità didattica e l’unitarietà dell’offerta formativa per tutte le scuole e per tutti i nidi. Il Comune infine continuerà ad esercitare il controllo in qualsiasi momento sulle attività educative e didattiche, accertandosi anche che ci sia un costante coinvolgimento delle famiglie.

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