Babbo Natale per passione ma all’ingegnere meccanico Eric Schmitt-Matzen, di Knoxville, nel Tennessee, questa storia rimarrà impressa nell’anima per sempre.
Il signor Eric, barba bianca e sguardo convincente da perfetto Babbo Natale, ha infatti stretto tra le sue braccia un bambino malato terminale di cinque anni che aveva espresso come desiderio quello di conoscerlo. Il piccolo è morto appena dopo aver ascoltato Eric sussurargli che sarebbe diventato il suo elfo numero uno.
Ad avvertire Eric è stata un’infermiera del reparto che gli ha chiesto di essere lì il prima possibile, non c’era infatti più tempo. Babbo Natale è arrivato in 15 minuti, ad attenderlo la mamma del bambino con un giocattolo in mano da regalare al piccolo.
Dopo aver chiesto di rimanere solo con il bambino perché alla prima lacrima non sarebbe riuscito a fare il suo lavoro, Eric si è fatto forza ed è entrato nel personaggio:
“Dimmi, cos’è questa storia che ti mancherà il Natale – gli ha detto dopo essere entrato -? Non c’è nessun motivo per cui ti manchi, sei il mio elfo numero uno”. Una frase che ha illuminato il volto del piccino, che appena ha avuto la forza di aprire il suo pacco.
“Dicono che sto per morire – ha sussurrato il bambino ad Eric -, come faccio a sapere quando arrivo dove sto andando?”
“Quando arrivi, dì pure che sei l’elfo numero uno di Babbo Natale, ti lasceranno entrare”.
Un abbraccio per il suo nuovo amico, e il tempo di chiedergli ancora un regalo – “Mi puoi aiutare?” -, poi il piccolo si è accasciato tra le sue braccia ed è morto. A quel punto Eric si è fatto da parte, permettendo ai genitori di rientrare.
Una storia dura da mandar giù per Eric che ha raccontato ai giornali di non essere riuscito ad uscire di casa per giorni, salvo poi ricordarsi che uno dei motivi per cui lo fa è regalare un sorriso ai bambini.
Non era la prima volta che entrava negli ospedali. Il suo lavoro di Babbo Natale è iniziato sei anni fa e da allora ha curato anche il suo aspetto per far sì che restasse sempre più simile all’uomo più sognato e desiderato dai bambini di tutto il mondo.
“Per molti bambini malati terminali – ha raccontato – è più difficile accettare di perdere il prossimo Natale che il difficile concetto della morte”.
A quel bambino, Eric ha regalato la sensazione che Natale sarebbe durato per sempre.
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