Venti casi all’anno di morte in culla in Italia. Ma la Sids continua a fare paura. Lo ha detto alla trasmissione “Fuori Sacco Express Salute” di Telelibertà, a Piacenza, il primario di Pediatria e Neonatologia dell’pspedale Guglielmo da Saliceto Giacomo Biasucci: “I casi principali si verificano nei bambini di sesso maschile, tra il primo mese e l’anno di vita. L’incidenza maggiore è comunque tra il secondo e il sesto mese”.
Al di là delle indicazioni – tra cui non fumare in casa e utilizzare il ciuccio – la morte in culla secondo il medico “non è prevedibile, visto che colpisce bambini apparentemente sani”.
Paola Borrelli, ricercatrice all’ Università di Pavia, ha aggiunto come in Italia, dal 1990 al 2010, stando ai dati Istat, ci sia stato comunque in decremento: “L’incidenza è passata dallo 0,08% allo 0.04%”.
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