bambina che fa i compiti, scuolaLì per lì non ci fai nemmeno troppo caso, perché il monito ‘devi fare i compiti’ l’hai snocciolato distrattamente mentre viene fischiato un fuorigioco che di sicuro non c’era.
Poi  il ruggito che viene dalla cucina ti fa capire che qualcosa non è andato per il verso giusto.
E allora ti sbrighi a rinverdire l’ordine sottolineandolo con l’indice mentre è ancora sospeso per aria.
– Subito di là a fare i compiti, ripeti.
E lo hai ripetuto con un chè di compiacimento per il tono autorevole.
Poi il ruggito si trasforma in passi, passi che avanzano verso di te e quindi capisci che la situazione si è aggravata.
La cosa brutta è che non sai nemmeno il motivo.
Dovevi stare più attento, te lo dicevano anche la maestra, tua mamma, il tuo allenatore.
Scegli strategicamente la fuga statica. Ovvero rimani immobile e in perfetto silenzio, pensando ai tuoi giorni più belli nella speranza che passi la sfuriata passi in fretta.
Beh, non dici niente. Beh, non dici niente, Beh, non dici niente.
Quella domanda sbigottita ti investe tre volte con una violenza inaudita. Tu sei in completa balìa degli eventi, come un paio di mutande appese allo stendino durante lo tsunami.
-Tua figlia ti risponde così e tu non dici niente?
Sollevi il labbro superiore di un millimetro, quanto serve per dire che non hai sentito.
Non hai sentito, non hai sentito, non hai sentito. Ripete lei ancora più sbigottita.
Guardi tua figlia e le chiedi di ripetere. La chiami ‘amore’ per farle percepire la tua situazione di condannato al patibolo.
– Mamma, ho detto Aspetta che ti mostro il  ca*** che me ne frega’. E’ la canzone di Rovazzi.
Vedi, stava cantando, intervieni tu cogliendo la palla al balzo
– Cantare non è fare i compiti, statuisce la madrepadrona.
Annuisci, anche se vorresti passarti la mano sulla fronte per il pericolo scampato.
Stai per tornare ad infiacchirti sul divano, ma arriva un ‘comunque’ che ti irrigidisce di nuovo.
– Comunque, si può sapere perché non hai sentito tua figlia?
– E’ che hanno fischiato un fuorigioco che non c’era e potevamo segnare. Era un’azione importante. Davvero.
Adesso ti mostro il ca *** che me ne frega.
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