vigili, forze dell'ordine , polizia municipaleSi sussurrava che Manuel e Riccardo, i due adolescenti accusati del duplice omicidio di Pontelangorino, fossero dei ragazzi difficili. Che si atteggiassero a bulletti, che fossero interessati solo a ‘far casino’ al bar, alle discoteche, agli spinelli e alla playstation. Nell’immediatezza del delitto in cui sono stati uccisi a colpi d’ascia i coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, le testimonianze sul figlio della coppia e sull’amico si sono sprecate.

E se, come è noto, i discorsi li porta via il vento e quindi possono essere fuorvianti, gli atti giudiziari restano. A testimoniare che certe voci, evidentemente, sono fondate. Dalle carte è infatti emersa una vecchia denuncia che Manuel si era preso perché, assieme ad altri sbandatelli, circa un anno fa aveva costretto un ragazzino disabile a sniffare una bustina di zucchero, come se fosse cocaina. La ‘bravata’ venne filmata col cellulare e successivamente pubblicata su Facebook. La madre della vittima poi aveva ritirato la denuncia. Rudi S., il padre di Manuel, ha ricordato con amarezza l’episodio al settimanale Oggi: “Successe un finimondo. Col senno di poi dico che sarebbe stato meglio andare fino in fondo”.