Tempo di shopping? Oggi, 5 gennaio, iniziano i saldi. E l’Anpe, Associazione nazionale dei pedagogisti italiani, rispolvera il suo decaologo dedicato alle spese con i bambini piccoli al seguito. Vademecum realizzato in collaborazione con TheStyleOutlets.
1. Quando si va a fare shopping i bambini non devono essere stanchi
Lo shopping deve essere un momento piacevole e se i bambini sono stanchi sicuramente non lo sarà: chiederanno di andare a casa, faranno “capricci”, ascolteranno meno…
2. Quando si va a fare shopping i genitori non devono essere stanchi
Se i genitori sono stanchi durante lo shopping saranno più nervosi, avranno meno pazienza e saranno meno predisposti ad ascoltare i propri figli.
3. Anticipare ai bambini dove si andrà e cosa si farà
Anticipare al bambino dove si andrà e cosa si farà lo rassicura e l’informazione lo aiuterà a comportarsi positivamente. Ciò “gioca” anche a favore del genitore che in un momento di stanchezza o di capriccio del figlio potrà tranquillizzarlo ricordargli di cosa avevano parlato. Per esempio se il bambino piange perché desidera un gioco, gli ricorderà che come era stato detto andranno ad acquistarlo, se al contrario nel programma non era stabilito il gioco potrà ricordare che erano usciti per l’acquisto di “x” e che quindi oggi il gioco non si comprerà.
4. Anticipare le regole prima di arrivare ai negozi
Come per il programma anche le regole possono aiutare i bambini ad assumere un comportamento positivo. Poche regole, chiare e il più possibile in termini positivi, per esempio:
– Si cammina accanto ai genitori;
– Nei negozi si sta vicino ai genitori;
– Se si vuole vedere un oggetto si chiede il permesso ai genitori;
– Si saluta quando si entra e si esce dai negozi.
In ogni caso più che tante parole è fondamentale il buon esempio dell’adulto.
5. Essere coerenti rispetto ai punti 3 e 4
La coerenza dei genitori è importante per l’educazione dei figli. Se dirò loro che durante lo shopping si acquisterà il gioco desiderato, mi impegnerò a comprarlo e non lo negherò perché è tardi o non è possibile; lo stesso se, al contrario, ho detto che quel giorno non si sarebbero acquistati giochi, non farò l’acquisto perché mio figlio piange e si dispera, ma gli ricorderò quanto era stato deciso. Così per le regole: se dico che è importante stare accanto al genitore devo considerarlo, se gli dico che deve chiedere il permesso devo ascoltarlo e se è buona educazione salutare devo mostrargli come si fa.
6. Pensare a una merenda prima dello shopping
Come per la stanchezza, anche in caso di fame il bambino rischia di essere più nervoso e capriccioso. È quindi meglio pensare prima a una buona merenda e poi allo shopping, oppure spezzare il momento dello shopping con una pausa dedicata alla merenda. Sicuramente è da evitare la merenda passando da un negozio all’altro.
7. Fare una pausa al parco giochi così che i bambini possano muoversi e divertirsi.
Quando il tempo dello shopping è un po’ più lungo, una pausa in un parco giochi, o comunque in un luogo dove il bambino abbia la possibilità di muoversi e divertirsi, può essere un valido aiuto sia per i bambini che per i genitori, soprattutto se, come per i punti 3 e 4 viene, concordata anticipatamente. Dopo aver girato per qualche negozio, il bambino potrebbe iniziare ad annoiarsi e quindi essere più irrequieto; sapere che c’è un tempo e uno spazio a lui dedicato può “addolcire” l’attesa.
8. Portare dietro un “alleato scaccia-noia”
Prima di uscire di casa, chiedere al bambino di scegliere un peluche o un gioco da mettere in borsa e portare durante lo shopping, in modo da poterlo tirare fuori al momento in cui la noia inizia a farsi sentire. In questo modo il bambino avrà un alleato con cui intrattenersi.
9. Rendere partecipi i bambini durante lo shopping
Lo shopping può avere una grande valenza educativa, in quanto può essere un’occasione per “alleare” la relazione adulto-bambino; per questo motivo, durante gli acquisti, i genitori possono rendere partecipi i bambini, chiedendo loro pareri e suggerimenti, naturalmente in relazione all’età dei figli; se i bambini si sentiranno presi in considerazione da mamma e papà tenderanno maggiormente a comportarsi bene nelle volte successive. Può essere positivo anche confrontarsi con i bambini sul valore del denaro e secondo l’età coinvolgerli nel pagare, ricevere il resto, può rappresentare un buon esercizio educativo.
10. Rinforzare il comportamento positivo del bambino.
Per i bambini è importante trascorrere del tempo con i propri genitori. Rimandare loro che anche lo shopping possa essere un momento piacevole da trascorrere insieme, che il genitore è contento e fiero del comportamento del proprio figlio, può rinforzare il bambino e aiutarlo a ripetere in futuro le stesse modalità. Al tempo stesso, i rinforzi positivi sono un ottimo strumento per aumentare l’autostima nei piccoli.
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