I leggins non vanno bene. Né sugli adulti né sui bambini. Si tratta di abbigliamento, evidentemente, offensivo. E quindi chi indossa questi indumenti può essere allontanato. Come è accaduto qualche giorno fa accaduto all’aeroporto di Denver, prima di un volo per Minneappolis. La vicenda, denunciata sui social media dall’attivista Shannon Watts che ha assistito di persona, puzza di misura discriminatoria e sessista.
I fatti, dunque. A due ragazze è stato impedito di salire a bordo di un aereo della United Airlines mentre una bambina di circa 10 anni è stata cambiata in fretta e furia dalla madre. Solo così ha potuto imbarcarsi. La testimone oculare sottolinea anche che il padre della piccola “aveva gli short che non arrivavano al ginocchio e non c’è stato alcun problema”. Dopo che il caso è stato reso pubblico, vi sono state migliaia di reazioni di sdegno con inviti a boicottare la compagnia aerea statunitense. La quale, dal canto suo, prima ha affermato di avere il diritto di rifiutare passeggeri non vestiti in modo appropriato in base ai propri standard, poi ha precisato che le persone alle quali è stato contestato l’uso dei leggins erano tutte “United pass riders”, cioè parenti di dipendenti della compagnia e in quanto tali dovevano rispettare quello che viene definito ‘dress code’ aziendale. Spiegazioni, tuttavia, che non hanno convinto la maggioranza degli utenti on line.
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