
Un sollevatore per portare i bambini affetti da malattie muscolari, tracheostomizzati e in carrozzina in acqua. Lo ha acquistato – installandolo nella piscina delle Terme di Punta Marina – l’associazione “Il sorriso di Giada” fondata un anno fa a Ravenna da Pamela Zingale, mamma di una bimba di dieci anni disabile, e presieduta dal parroco del Torrione don Paolo Pasini.
Tramite un braccio e un’imbragatura, per tre mesi di sperimentazione una dozzina di bambini della provincia di Ravenna con le patologie più varie, tra cui la Sma, potranno beneficiare degli effetti dell’acqua termale sulla muscolatura e sul movimento, che per molti di loro è quasi nullo in condizioni normali. A segnalare i casi è il pediatria dell’ospedale di Ravenna Giancarlo Piccinini, che segue i bambini ad alta intensità a domicilio: “Per tre mesi il mercoledì l’ingresso sarà gratuito. Seguiremo un bambino alla volta per impratichirci”. A favorire l’ingresso in acqua, tra docce e costumini, saranno i volontari dell’associazione.
Finita la sperimentazione, “Liberamente in acqua” dovrebbe diventare un progetto più strutturato, come auspica il dirigente delle Terme Andrea Accardi: “Noi abbiamo solo accolto la proposta di Pamela Zingale, che ha fatto emergere un’esigenza che il pubblico ancora non sostiene e che il privato non può assorbire. Lo scopo è anche quello di stimolare il sistema sanitario a farsene carico. Ecco perché gli effetti della piscina sui bimbi che ne usufruiranno verranno studiati e messi nero su bianco, per essere restituiti ai professionisti del settore”.

Il sollevatore, costato 5760 euro, è stato pagato grazie ai soldi raccolti dalle collette avviate in varie modalità da “Il sorriso di Giada”. Dietro, il messaggio sociale è intenso: “Mia figlia mi dà la forza di andare avanti – ha spiegato la presidente dell’associazione durante la presentazione – e di dire a tutti che i bambini con disabilità hanno la stessa dignità degli altri. Che vanno seguiti, hanno molte esigenze, tra cui anche quella di scendere in acqua. Siamo qui anche per stanare le famiglie dall’isolamento, per ribadire che non bisogna avere vergogna ad esporre le proprie difficoltà”.
A questo proposito, l’assessore comunale Ouidad Bakkali ha ricordato il progetto che, alla scuola primaria Cavina dell’Istituto comprensivo Darsena “Il sorriso di Giada” sta portando avanti affinché gli studenti familiarizzino con la disabilità: “Tramite percorsi di pet therapy, musicoterapia e sport, ma simulando anche che cosa signfica essere non vedenti, i bambini vengono a contatto con una realtà che bisogna conoscere per diventare più sensibili e attenti”.
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