Da Massa Lombarda a Roma. Alessia, Karole, Leon: “La nostra famiglia straordinaria”

Alessia (a sinistra) e Karole

“Nostro figlio è nato e cresce in mezzo all’amore e alla libertà. Speriamo che questo lo aiuti, in futuro, a gestire eventuali rigidità e ostacoli”. Alessia Arcolaci, giornalista freelance e collaboratrice di Vanity Fair, è di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Da dodici anni vive a Roma, dove dalla relazione con la compagna Karole otto mesi fa è nato Leon, concepito in Spagna grazie alla procreazione medicalmente assistita.

Per lo Stato italiano l’unico genitore del bambino è Alessia, che l’ha partorito, mentre Karole dovrà intraprendere presto un lungo percorso legislativo per avere un minimo di tutele: “Affronteremo tutto l’iter una volta che ci saremo unite civilmente. Quando abbiamo fatto il test di gravidanza erano i giorni del Family Day, quando la legge sulle unioni civili è passata ero già avanti con la gravidanza. In parte è stato un sollievo ma lo stralcio della parte sulla stepchild adoption ci ha molto amareggiate”.

Troppi scrupoli, visto il contesto italiano, prima di pensare a un figlio Alessia e Karole non se li sono fatti: “Sarebbe ipocrita dire che non ci abbiamo riflettuto forse più delle altre coppie, sapevamo bene che ci saremmo inserite in un canale di situazioni straordinarie. Ma le cose stanno in parte cambiando. Qui a Roma si stima che le famiglie omogenitoriali siano oltre cinquecento, solo nel nostro quartiere ci sono due coppie di papà e la figlia di una nostra amica, a scuola, ha una compagna con due mamme”.

E nella vita quotidiana, di episodi omofobici non ne sono per ora capitati: “Ci consideriamo fortunate. La domanda scomoda o la frase infelice ogni tanto arrivano, non sempre tutti capiscono alla prima, c’è chi insiste a chiedere dov’è il papà. Ma non sono fatti condannabili, abbiamo massima tolleranza”.

Anche nelle rispettive famiglie, Alessia e Karole hanno trovato comprensione e accettazione: “Mia madre a dire il vero ha avuto un piccolo choc alla notizia della gravidanza perché quella con la mia compagna è la mia prima storia con una donna. Ma forse ho avuto più difficoltà io a spiegarle che lei a capire”.

Guardando al futuro, la preoccupazione più forte rispetto a Leon riguarda la sua adolescenza: “Un periodo che, del resto, preoccupa un po’ tutti genitori. Da qui a quindici anni ho fiducia che di miglioramenti, riguardo le famiglie come la nostra, ce ne siano ancora tanti”.

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