Non c’è pace per i reparti di Ginecologia e Ostetricia emiliano-romagnoli. Dopo la grande polemica sui punti nascita con meno di 500 parti l’anno da chiudere, cosa che a Pavullo, per esempio, non è stata accettata dalla popolazione, un nuovo caso di apre in provincia di Reggio Emilia.

Come riporta La Gazzetta di Parma, infatti, l’Ausl ha reso noto che tra il 16 luglio e il 15 agosto non ci saranno nascite a Montecchio: il reparto di ostetricia e ginecologia sarà chiuso per mancanza di personale. Dal 16 agosto al 15 settembre la stessa sorte toccherà al punto nascita di Scandiano e, dal 16 settembre al 15 ottobre a quello di Castelnovo Monti.

“Il personale ostetrico dell’ospedale di Montecchio – fa sapere l’Ausl – proporrà alle donne in gravidanza del distretto, nel rispetto della libertà di scelta dell’ospedale in cui partorire, un percorso di accompagnamento, proponendo come alternative gli ospedali di Guastalla e Reggio Emilia. Alle donne interessate sarà proposta una visita al reparto dell’ospedale scelto, con accompagnamento da parte di personale ostetrico. Una volta scelto l’ospedale, la donna verrà presa in carico e tutta la documentazione sanitaria relativa alla gravidanza sarà consegnata all’ospedale dove avverrà il parto. All’ospedale di Montecchio, come negli altri ospedali durante il periodo di chiusura del punto nascita, proseguirà comunque l’attività ambulatoriale e consultoriale di monitoraggio delle gravidanze, degli ambulatori delle gravidanze a termine, ambulatori ecografici, visite. Opportuno ricordare, per evitare inutili e ingiustificati allarmismi, che l’ospedale di Montecchio è ampiamente al di sopra dello standard dei 500 parti l’anno, presenta un trend stabile di nascite rispetto al 2016 e non è mai stato inserito nell’elenco degli ospedali soggetti a piani di riorganizzazione regionale, trattandosi di una struttura che fa riferimento ad un bacino di utenza interprovinciale rappresentato dalla Val d’Enza, nonché punto di riferimento per l’attività di uro-ginecologia della provincia di Reggio Emilia con attrattività anche per altre province e regioni.
Con le stesse modalità, alle donne in gravidanza di Scandiano verranno proposti gli ospedali di Sassuolo e Reggio Emilia e alle donne di Castelnovo Monti quello di Reggio Emilia. Il personale medico, ostetrico, infermieristico e di supporto dei punti nascita, durante il periodo di chiusura, manterrà alcune funzioni di monitoraggio e di accoglienza nel presidio temporaneamente chiuso e andrà a rinforzare almeno in parte gli organici degli altri punti nascita”.