Cosa significa conciliare famiglia e lavoro quando, di mestiere, fai la cantante e i nonni sono lontani? “Mettere il brodo nel biberon per poterlo dare a mia figlia sul pullman, durante il viaggio. Ingaggiare una baby sitter che è diventata di fatto una dei musicisti. Rinunciare a dormire, la mattina, anche se sono rientrata alle sette da una serata”. Elena Cammarone, 32 anni, originaria della provincia di Latina, è la titolare della storica orchestra Castellina-Pasi. Da Faenza, dove vive con il compagno Marco, tecnico del suono nella sua stessa formazione, e la figlia di sei mesi Sofia, è abituata a spostamenti continui: “Quest’anno batteremo il record di 45 serate consecutive. Abbiamo iniziato a metà luglio: ieri eravamo a Savona, oggi ad Ancona, domani a Pavia, poi a Brescia, Varese, Parma e Arezzo. A volte si dorme in albergo, altre si torna a casa. La vita, portandoci sempre dietro la bimba, è molto cambiata a livello organizzativo. Ma lei è così tranquilla che è tutto estremamente gestibile”.
Elena, che ha partorito il 21 gennaio, ha smesso di lavorare solo l’otto. E il tre febbraio era già sul palco, a Genova: “Ho avuto la fortuna di stare sempre bene. Gli episodi in cui ho avuto qualche acciacco si contano sulle dita di una mano. Nelle ultime settimane di gravidanza, quando le serate andavano per le lunghe, rinunciavo giusto ai tacchi e mettevo gli stivali. Per il resto, nessun problema”.
Anche perché, “una figlia migliore non potevo averla. Non piange praticamente mai, si addormenta anche se c’è la musica, mangia quando deve mangiare, durante le trasferte non si lamenta”. E se proprio dovesse trovare una nota dolente, Elena direbbe la mancanza di sonno: “Facciamo sempre abbastanza tardi. E Sofia, che magari ha dormito tutta la notte in giro, alle nove di mattina ha ovviamente gli occhi sbarrati quando io, che sono una dormigliona di natura e ho bisogno di recuperare, starei volentieri a letto. La parte più difficile è alzarmi. Dopo, la giornata va in discesa. E quando salgo sul palco, mi torna fuori l’energia di sempre“.
Si definisce, non a caso, “una stanchissima pimpantissima”, pronta a edulcorare tutto il terrorismo che le facevano in gravidanza: “Mi smontavano di continuo, dicendo che non avrei retto ritmo e organizzazione. Ma eccomi qua, felice più che mai per questa bambina che mi ha fatto ricredere su molte cose, prima su tutte l’istinto materno che non credevo di avere. Ho anche imparato a dosare le energie, qualche giorno fa mi sono ritrovata a dormire mezzora prima della serata, cosa che non mi era mai successa. Ma la completezza che mi ha dato Sofia è impagabile“.
E anche il pubblico è cambiato: “Mi hanno riempita di regali per lei e continuano a farlo. Dai pannolini ai vestiti, non ho dovuto comprare quasi nulla. A me, ovviamente, non arriva più nulla. Ma va benissimo così”.
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