Le mamme fanno cacciare il bambino autistico dalla classe

I gruppi di mamme su WhatsApp ormai sono una delle trappole della modernità: possono essere un utile strumento per i figli e un luogo virtuale di incontro dove allacciare rapporti che poi, nella vita reale, saranno più solidi. Ma possono anche rivelarsi autentiche sacche di ignoranza, odio, invidia, violenza. L’episodio che si è verificato nelle scorse settimane in una scuola privata di San Antonio de Padua, sobborgo di Buenos Aires, è indicativo.

Si tratta di un bambino autistico allontanato dalla classe che fino ad allora aveva frequentato. Motivazione ufficiale dell’istituto: trovargli un ambiente più adatto ai suoi bisogni. Le mamme degli altri alunni, che avevano caldeggiato la soluzione, hanno festeggiato su WhatsApp. Sguaiatamente, senza il minimo tatto: “Finalmente una buona notizia! Era ora che i diritti di 35 bambini venissero rispettati, anziché sacrificati per uno solo”, hanno scritto in un messaggio, come rende noto la stampa locale. Ed ancora: “E’ un sollievo”. “Che bella notizia per i nostri ragazzi, ora potranno lavorare e stare tranquilli“. Tutte frasi riportate su Facebook dalla zia del piccolo, che ha specificato: “Hanno detto all’istituto che non avrebbero portato i loro figli a scuola fino a quando non avessero espulso mio nipote. Dovrebbe essere una scuola religiosa e questa è stata la reazione delle madri che lo hanno scoperto”.

La gogna mediatica ha funzionato. Il post della zia del bimbo autistico ha raccolto migliaia di like, condivisioni e di commenti indignati ma, soprattutto, ha causato una presa di posizione da parte della scuola: “Non ci aspettavamo questa celebrazione e questa gioia – hanno reso noto dall’istituto – . Dobbiamo parlare con i genitori”. La madre del piccolo ha invece chiarito che al figlio piace la compagnia degli altri bambini, giocare con loro, ad esempio a Pokemon. Alla fine la donna ha difeso la scuola “messa sotto pressione” dagli altri genitori. Lei invece si è accontentata della rassicurazione che suo figlio non perderà completamente il contatto con i vecchi compagni: la soluzione trovata è che il bambino condividerà la sua giornata scolastica fra diverse classi.

Dal canto loro, le mamme che hanno determinato questo cambiamento non sembrano affatto pentite. Anzi, una di questa ha rilasciato un’intervista ai media argentini nella quale assicura di non aver mai discriminato il bambino e spiega che la conversazione WhatsApp riprodotta sulla pagina Facebook della zia del piccolo autistico ha ricevuto oltre 5mila messaggi di insulti. Insomma, la ‘gente’ è con loro.

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