“L’ho portato a bere una birra, abbiamo cenato insieme. Ora si è tranquillizzato, vorrebbe metterci una pietra sopra stendendo un velo pietoso sulla questione”. Carlo Donati, 21 anni, ravennate, studente al primo anno di Scienze della Comunicazione a Bologna, è reduce da una brutta avventura capitata ieri mattina nel quartiere Bolognina. Una vicenda squallida che puzza tremendamente di razzismo, di discriminazione razziale.
Assieme all’amico Yosef, che frequenta il secondo anno di Scienze motorie, è andato infatti all’appuntamento con i gestori di un residence nel quale, avrebbe voluto prendere in affitto un appartamento da condividere con due ragazzi veneti conosciuti su Facebook: “Ci avevano fissato un appuntamento la sera prima, avevamo anche i soldi in tasca. Ma quando uno dei ragazzi veneti, che aveva preso accordi con l’ufficio per telefono, ha raggiunto la signora con la quale avremmo dovuto firmare il contratto, lei ha cominciato a scuotere la testa”. Il motivo? “Ha detto che lì, gli stranieri, non li vogliono. Io mi sono scaldato, Yosef è di origine etiope ma è stato adottato alla nascita. Non parla altre lingue oltre l’italiano, ha solo la pelle più scura della mia. E poi, anche se fosse arrivato in Italia due giorni fa, quale sarebbe stato il problema?”.
Dopo che Filippo Donati, il noto albergatore ravennate papà di Carlo, ha segnalato il caso su Facebook, non sono mancate le dimostrazioni di solidarietà: “Oggi andremo a vedere l’appartamento di un signore molto disponibile che ci ha contattati. Ma resta tanta amarezza: nel residence della Bolognina, abbiamo saputo, ieri sera hanno affittato a degli studenti. Questo nonostante la signora della reception si fosse giustificata con noi dicendo che non danno più case agli universitari. Non solo: i nostri amici veneti sono stati di nuovo contattati dal residence, che ha offerto loro un bilocale. Non ci sono davvero parole”.
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