Stupri di Rimini, botte in carcere al 15enne marocchino

Da presunto colpevole a vittima. Il 15enne marocchino detenuto al Pratello con l’accusa di aver preso parte agli stupri di Rimini è al centro di un’inchiesta dell’ufficio guidato dalla pm Silvia Marzocchi, che dovrà capire cosa è successo due settimane fa, dopo che il ragazzo è uscito dall’isolamento.

Come riporta infatti Il Corriere della Sera, il 15enne ha riportto segni di pugni e colpi. E l’ipotesi che spunta è quella secondo cui altri detenuti lo avrebbero punito per il reato di cui è accusato, come spesso avviene nelle carceri quando di mezzo ci sono donne o bambini. L’ipotesi di reato per ora è lesioni personali ma non c’è alcun indagato.

Intanto, l’avvocato Paolo Ghiselli del Foro di Rimini che difendeva i due fratelli marocchini ha deciso di rinunciare al mandato. 

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