Incentivi economici alle aziende che assumono donne vittime di violenza. Li chiederà al Governo il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Sonia Alvisi, consigliera di parità della provincia di Ravenna e consigliera regionale effettiva di parità: “Si era anche parlato, all’interno del Jobs Act, di introdurre un congedo pagato per le vittime. Ma nulla di tutto ciò è stato, poi, implementato”.
La parte economica, secondo Alvisi, è centrale nel percorso di recupero che le donne che subiscono maltrattamenti devono affrontare: “Spesso la mancanza di un reddito impedisce che il legame con il partner venga reciso. E quando viene reciso, se la donna viene ospitata in un centro anti-violenza lontano da casa perde i legami familiari e amicali che la possono aiutare a conciliare figli e lavoro”. Solo per dare un dato, nel 2016 Linea Rosa ha seguito 437 casi: in 139 di questi c’era violenza economica. Sulle 163 utenti d Sos Donna Faenza, 87 hanno segnalato la stessa problematica.
A questo scopo, lo scorso marzo la Consigliera di parità ha firmato un protocollo con il Cif (Comitato imprenditoria femminile) della Camera di commercio, i tre centi anti-violenza della provincia di Ravenna e le associazioni Confartigianato, Confcommefcio, Confindustria, Cna Confimi e Confesercenti per formare 34 donne sul tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro: “Sono corsi a carico delle aziende. Quando le donne vanno a chiedere un lavoro o la possibilità di un tirocinio e non hanno l’attestato, vivono uno svantaggio in partenza. Pensiamo che questa, per loro, possa essere un’opportunità in più per riuscire a trovare un posto”.
E qui si apre il problema di gestire i figli quando si lavora: “In primavera, in collaborazione con i tre Centri per le famiglie del territorio, abbiamo fatto una sorta di chiamata alle persone disponibili a occuparsi, per qualche ora alla settimana, dei figli delle donne vittime di violenza: magari per fare i compiti o accompagnarli alle attività sportive. C’è stato grande interesse: gli incontri di presentazione del progetto ‘Hai un po’ di tempo per me?’ sono stati molto partecipati. Sono in corso le ‘selezioni’ delle persone che si sono fatte avanti: in alcuni casi, come a Faenza, donne tra i 60 e i 75 anni desiderose di fare le nonne e in altri, come a Cervia, famiglie che stanno già facendo esperienze di affido. Dopo Pasqua rilanceremo il progetto. Chi fosse interessato, comunque, può farsi avanti in qualsiasi momento sia contattando il mio ufficio che i Centri per le famiglie”.
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