Il padre s’è fatto d’aria dieci anni fa? La visita specialistica al figlio non è possibile. Nelle maglie intricate della burocrazia è rimasta incastrata una mamma di Carpi. Come riporta La Gazzetta di Modena, la donna ha un bambino di dieci anni che deve essere sottoposto a un controllo da parte della Neuropsichiatra infantile del Ramazzini. Le insegnanti hanno infatti segnalato un probabile problema di disgrafia.
Ma al momento della prenotazione della visita, alla donna l’Ausl ha chiesto di presentarsi con il padre affinché l’uomo potesse dare l’assenso al percorso terapeutico: “Il mio ex compagno ci ha lasciati quando nostro figlio aveva solo otto giorni – racconta la donna – Da allora, si è reso irreperibile: non incontra il figlio né si è mai presentato alle udienze. Non ho idea di come rintracciarlo: nemmeno le forze dell’ordine ci sono riuscite”. Non a caso la donna ha ottenenuto dal giudice del tribunale ordinario l’affido esclusivo del piccolo, mentre il padre è stato privato della patria potestà.
Fatto sta che siccome il documento sulla patria potestà non è ancora nelle mani della mamma, la visita non è stata possibile: “Mi sono sentita discriminata a causa di un cavillo”.
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