Bambini incuriositi, famiglie grate, staff entusiasta. L’esperienza di musicoterapia iniziata a maggio da MusicSpace Italy nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Ravenna sta avendo un ottimo riscontro. Parola della presidente Barbara Zanchi, che insieme a Jenny Burnazzi (musicoterapeuta e violoncellista) ogni martedì mattina entra nelle stanze di degenza dei piccoli pazienti proponendo una serie di attività sonore e musicali. Un’esperienza che domani 18 novembre verrà presentata a Bologna (Palazzo Magnani, Sala Carracci, Via Zamboni 20, dalle 10 alle 18) durante il convegno “Il suono dei piccoli – esperienze di musicoterapia nei reparti pediatrici” (qui il programma).
“Il progetto ravennate è giovanissimo – racconta Zanchi – ma è stato accolto molto positivamente. Siamo riuscite a integrarci ben presto nel contesto, lavorando con i pazienti sia individualmente che in coppia, quando in stanza sono in due, ma anche coinvolgendo sorelle e fratelli, se non gli amici. Una dimensione, dunque, che da interpersonale a volte diventa sociale, con grandi benefici anche nell’ottica di sostenere il momento dell’ospedalizzazione e di dare la possibilità di far sentire una continuità con il mondo”.
Tra i risultati raggiunti, quello di avere lavorato spesso con bambini stranieri che conoscevano pochissimo la lingua italiana: “In quel caso, la musicoterapia ha aperto canali non solo espressivi ma anche comunicativi, cosa molto apprezzata dai genitori”. E da segnalare c’è anche il lavoro fatto con alcuni bambini con disabilità che con costanza vengono ricoverati in Pediatria: “Con loro siamo ovviamente riuscite ad avere una continuità e in un caso, la famiglia ha deciso di continuare la musicoterapia anche fuori dall’ospedale”.
Nei fatti, Barbara e Jenny raggiungono i bimbi con una tastiera, alcuni strumenti didattici prevalentemente a percussione e a volte anche il violoncello: “Con i ragazzini, capita di scegliere una canzone molto amata e di ascoltarla e cantarla insieme. Ma abbiamo fatto alcuni interventi anche con i bimbi appena nati. Finora non siamo entrati in Terapia intensiva neonatale ma l’idea del primario Federico Marchetti è quella di sviluppare il progetto anche in quella direzione”.
Per proseguire oltre dicembre, quando la prima parte del progetto si concluderà, è però necessario trovare nuovi fondi. Sarà ancora una volta Agebo a gestire la raccolta delle donazioni (per chi volesse contribuire, l’Iban è IT 25 1085 4213 1040 3700 0236 752).
Sabato, a Bologna, il racconto dell’esperienza ravennate verrà messa a confronto con altre attive in altri ospedali italiani: “Sarà un’occasione per capire ancora meglio come la musicoterapia, nei contesti pediatrici, possa essere declinata in moltissimi modi: dalla preparazione alle manovre dolorose fino ai reparti oncologici“.
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