“Che razza di bambina è?” L’equivoco del ‘cucciolo’ al parco…

Chiudendo la telefonata, avevo detto “Ci penso io alla cucciola“, e la tizia sulla quarantina che avevo accanto in fila dal medico inizia a guardarmi con gli occhi pieni di dolcezza.
Faccio finta di niente per non sembrare il solito che cerca approcci in qua e in là, ma dato che mi fissa, ricambio con un sorriso largo, sperando di chiuderla lì. Mi sbagliavo.
– Anche io ho un cucciolo a casa. Quanto riempiono la vita, vero?
Annuisco con ampi movimenti della testa e rispondo Eh sì.
– Il mio ultimamente è un po’ agitato. Secondo me è normale dato che è un maschietto, ma delle mie amiche mi hanno consigliato di portarlo da un comportamentalista.
– Mi sembra esagerato, rispondo.
– Anche a me, ma da qualche settimana ha iniziato a fare la cacca sul divano e vicino alla porta tutte le volte che esco.
-In effetti è strano. Pensi che invece la mia quando vado via quasi non reagisce mentre quando va via moglie si getta a terra e si rotola disperata.
A quel punto la tizia salta sulla sedia e mi dice: “Ecco il mio ha iniziato così, prima a a rotolarsi e poi a fare la cacca in giro, al massimo li portiamo dal comportamentalista assieme”.
Al che metto su una faccia che è un mix tra ‘voglio proprio sperare di no’ e ‘non me la starai mica gufando’ e allora lei prova ad aggiustare il tiro.
– Come si chiama la sua cucciola?
– Sara
Che strano nome. Il mio Stone.
– Beh, mi perdoni è più strano il nome Stone.
– Sa, il padre è inglese da generazioni.
Provo a ghigliottinare la conversazione con un ‘ecco’ mentre mi rifugio in Whatsapp, ma lei non molla.
– Quindi la sua cucciola è buona?
– Bravissima. Mangia, dorme, gioca. Gioca tantissimo, va matta per la palla.
Mi dice “Davvero?”, con un punto di domanda che sa di stupore e di gioia, tanta gioia.
– Sì, vuole sempre giocare sia in casa che al parco
– Non mi parli del parco. Lì non lo tengo più, corre dietro a tutti.
Sorrido e lei incalza chiedendomi: “Quanti anni ha Sara?”.
– Quasi due anni
– Anche Stone. Ormai è ora di iniziare a pensare ai nipotini, no?
La guardo un po’ di sbieco con le sopracciglia che si scontrano in un frontale. Vorrei dirle: “Cazzo sta dicendo”, ma mi esce solo un “Direi che è prestino, molto prestino”.
– A che età vuole farla accoppiare?
– Direi non prima dei sedici anni. I nipotini, invece, possono aspettare
– Scusi ma di che razza è la sua cucciola?
È una bambina

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