Nasce una app per comunicare con i neonati. In particolare si tratta di uno strumento in grado di indagare e di misurare il dolore nel neonato. La novità arriva dall’ospedale Mauriziano di Torino e si tratta di uno strumento particolarmente utile per i piccoli malati o, comunque, sofferenti. “Ci teniamo a sottolineare che l’obiettivo finale che ci prefiggiamo non è sostituire il medico – spiegano gli ideatori e gli sviluppatori in una nota – o l’infermiere pediatrico nell’assistenza al piccolo malato, ma mettere la tecnologia al servizio del clinico, affinché possa dedicarsi con maggiore empatia e dedizione al neonato”. Con questo strumento possono essere fatti grandi passi avanti in un territorio pressoché sconosciuto; come sottolineano gli esperti piemontesi, “i neonati, soprattutto se nati prima del termine e ricoverati in terapia intensiva, sono una categoria di pazienti sottoposti spesso a procedure dolorose. E la loro incapacità di comunicare verbalmente rende difficile valutare l’entità del dolore”. Questa tecnologia quindi potrebbe trovare presto applicazione nei reparti di Terapia intensiva neonatale, dove vengono curati i prematuri.
Il dispositivo, creato grazie alla collaborazione fra gruppi di pediatri, epidemiologi, ingegneri e statistici, è stato presentato al Congresso Internazionale di ricerca bioinformatica (ICBRA 2017), tenutosi recentemente a Barcellona, ed ha ricevuto il premio come migliore contributo scientifico. Il sistema viene descritto come “automatico e non invasivo” e si basa sull’analisi della mimica facciale del neonato, rilevata da una telecamera, e la contemporanea misurazione della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria. Niente di pericoloso e niente di doloroso, dunque. “Riconoscere e trattare adeguatamente il dolore del neonato – specifica una nota del Mauriziano – è necessario non solo per motivi etici o legislativi, ma anche perché è stato dimostrato che il dolore ripetitivo in una fase precoce dello sviluppo del sistema nervoso può comportare effetti dannosi a breve e lungo termine”.
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