“Siate gentili con le mucche” è la mostra di tavole illustrate tratte dal libro omonimo, allestita a Casa Vignuzzi, che racconta la storia di una scienziata americana, affetta da autismo, che si è molto impegnata per il benessere degli animali, anche quelli destinati alla macellazione.
Sabato 20 gennaio, alle 10.30, a Casa Vignuzzi in via San Mama 175 a Ravenna, si svolgerà un laboratorio creativo per bambine e bambini da 5 anni a cura di Vittoria Facchini che ha realizzato le opere. L’illustratrice condurrà i partecipanti in un percorso di lettura visiva della mostra, che prevede la spiegazione delle tecniche miste usate per le tavole e degli espedienti interpretativi scelti in funzione della tematica del libro.
Le tavole che accompagnano il testo raccontano la storia di una bambina chiusa in se stessa, una ragazzina ostinata, una studiosa conosciuta in tutto il mondo per le sue ricerche sugli animali allevati per nutrirci. Lei è Temple Grandin, 71 anni, professoressa di Scienze animali all’università del Colorado, tra le più note personalità affette da autismo. La storia di una donna che è riuscita a fare della sua vita quello che voleva proprio per quello che è. Scienziata, laureata in psicologia e in zoologia, è impegnata tenacemente nel movimento a tutela dei diritti degli animali e delle persone autistiche come lei. Durante gli anni del college, incoraggiata dall’insegnante di scienze, il primo ad aver intuito che Temple vede “il mondo in modo diverso” e che è una “pensatrice visuale”, inventa per sé “la macchina degli abbracci”. Da sola riesce a rivoluzionare l’industria del bestiame, convincendo gli allevatori ad un comportamento che escluda mezzi brutali nei confronti degli animali che, anche se destinati al macello, non devono subire la tortura della paura che precede la morte.
La Grandin è nota anche per aver ideato a 18 anni la cosiddetta “macchina degli abbracci”. L’idea le venne osservando l’effetto calmante della gabbia di contenimento sugli animali – soprattutto bovini – in procinto di essere visitati o vaccinati dal veterinario. Pensò che uno strumento simile avrebbe potuto calmare anche lei. Così, con due assi di compensato che si stringevano mollemente ai lati di una panca, realizzò il singolare congegno. Che funzionò ed ebbe subito successo tanto da poter essere usato anche sui bambini. Questa speciale macchina è ancora usata come antidepressivo dalla scienziata americana.
La mostra di Casa Vignuzzi è accompagnata dal percorso bibliografico “Voglio fare la scienziata” dedicato al rapporto tra donne e scienza.
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