Da una decina d’anni la Scuola Arti e mestieri “Angelo Pescarini” di Ravenna è al fianco delle donne maltrattate operando con i dodici Centri Antiviolenza dell’ Emilia Romagna nella “Rete regionale di sostegno all’inserimento lavorativo per le donne in difficoltà”.
Dal 2006 infatti la scuola Pescarini è l’unica struttura del settore a fornire e a dare continuità a questo servizio aggiudicandosi ripetutamente l’appalto regionale che riguarda le ospiti dei Centri: Casa delle donne per non subire violenza – Bologna; Centro donna giustizia associazione di Promozione Sociale – Ferrara, Associazione S.O.S. Donna – Faenza; Trama di terre associazione di Promozione Sociale – Imola (Bo); Associazione Demetra donne in aiuto – Lugo; Casa delle donne contro la violenza – Modena; Associazione Centro Antiviolenza – Parma; Associazione “Città delle donne” Telefono Rosa – Piacenza; Associazione Linea Rosa – Ravenna; Associazione Nondasola- Reggio Emilia; Associazione rompi il silenzio – Rimini e Vivere Donna di Carpi (Mo). http://www.centriantiviolenzaer.it).
Il ruolo svolto dalla Scuola Pescarini nella Rete ha previsto l’interazione con tutti i centri Antiviolenza per favorire il perseguimento dell’autonomia economica di quelle donne ospiti dei Centri che, superata la prima fase di accoglienza, hanno la necessità di costruirsi una nuova vita lavorativa e sociale.
Superata l’emergenza, le donne vittime di violenza che ne hanno necessità vengono seguite da operatrici esperte in accompagnamento al lavoro che agiscono nel rispetto della delicatezza della loro situazione psicologica, così da orientarle verso un percorso personalizzato e condiviso dalle donne stesse, fino ad arrivare a corsi di formazione e tirocini retribuiti in aziende del territorio. In particolare, vengono seguite tre fasi dopo il primo colloquio: empowerment, orientamento e tirocini in aziende. Questi ultimi vengono realizzati in modo differenziato a seconda delle realtà territoriali. Nella nostra provincia hanno riguardato: a Ravenna il settore della vendita; a Faenza le imprese di pulizia; a Lugo la ristorazione e l’artigianato.
Tra le oltre 3mila mila accolte ogni anni nei centri regionali, negli ultimi 18 mesi tale percorso ha riguardato 563 donne (erano 308 nel 2015) a fronte di un budget di 362mila euro. Nella provincia di Ravenna le destinatarie del servizio sono state 164 (44 Faenza; 38 Lugo; 82 Ravenna). A livello regionale il dato 563 è composto da 367 straniere (65%) e di 196 italiane (35%); sul piano provinciale le 164 donne sono per il 41% italiane e per il 59% straniere.
“Esprimo il mio apprezzamento per l’attività svolta dalla nostra scuola Pescarini anche nell’ambito dell’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza organizzando opportunità da offrire loro per riscattarsi sul piano morale e materiale – commenta l’assessora alla Formazione e alla Cultura e Politiche di genere del Comune di Ravenna Ouidad Bakkali-. La nostra città è stata, con Linearosa, tra le prime a dotarsi negli anni Novanta di centri per le donne maltrattate offrendo loro accoglienza di primo livello. Oggi, con la Pescarini gestiamo il servizio regionale finalizzato zioni a livello regionale in rete con i Centri affinché le vittime di violenza possano rendersi autonome sul piano economico attraverso il lavoro e riprendere in mano la loro vita. Auspico un sempre più stretto raccordo fra i Centri, la Pescarini e il mondo imprenditoriale per aumentare le loro opportunità di inserimento lavorativo, anche facendo leva sulla creatività che le donne possiedono”.
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