Inps: bonus bebè anche a mamme straniere non stabilmente residenti

Hanno diritto al bonus bebè anche le donne straniere che hanno un permesso di soggiorno solo di breve durata: gli 800 euro erogati dell’Inps una tantum spettano anche a loro. A riconoscerlo è lo stesso istituto in una circolare che recepisce le indicazioni arrivate da più pronunce della magistratura. Inizialmente infatti l’Inps aveva escluso le donne immigrate con permesso di soggiorno breve “su indicazione della presidenza del Consiglio”. Una serie di ricorsi invece ha costretto l’ente a modificare tutto perché le straniere sarebbero ingiustificatamente discriminate e quindi nel nuovo documento si precisa che “le domande di premio alla nascita presentate dalle donne straniere regolarmente presenti in Italia, in precedenza respinte saranno oggetto di riesame”. In particolare sarà valutata “la sussistenza dei requisiti sia con riferimento alla regolare presenza in Italia sia con riferimento agli altri requisiti giuridico-fattuali richiesti dalla legge”.

L’estensione, come aveva anticipato il presidente Inps Tito Boeri, costerà 18 milioni di euro. Cifra che aveva dato luogo a non poche polemiche: da più parti era stato fatto notare che in un momento di tagli generalizzati allo Stato sociale, di rinunce e di sacrifici, estendere il bonus anche alle donne straniere che per un qualche motivo non risiedono stabilmente in Italia è un provvedimento quantomeno azzardato e in controtendenza. Difatti la stessa Inps, evidentemente preoccupata per i conti, non ci crede fino in fondo dal momento che ha presentato ricorso contro la sentenza del Tribunale di Milano che ha fatto da apripista a questa interpretazione. Non a caso nella circolare l’Inps fa notare: “I premi verranno corrisposti con riserva di ripetizione se, all’esito del giudizio di impugnazione del citato provvedimento giudiziale da parte dell’Istituto, emergerà un diverso orientamento giurisprudenziale”. Tradotto: gli 800 euro verranno erogati ma se qualche sentenza ribalterà in modo definitivo quella del tribunale di Milano verranno chiesti indietro (con tutte le difficoltà del caso di rintracciare persone che hanno solo un permesso di soggiorno breve: se non saranno più in Italia come potranno restituire i soldi?). Non è ancora detta l’ultima parola, dunque. L’appello della sentenza del tribunale di Milano è previsto per fine marzo, e già quello potrebbe chiarire molte cose.

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