Una migliore ossigenazione del sangue, un battito del cuore più regolare, una respirazione più autonoma. Ma anche difese immunitarie più forti e rilassamento. Gli ormai sessanta bambini prematuri ricoverati nell’ultimo anno nel reparto di Patologia neonatale all’ospedale di Piacenza ai quali Anna Chiara Farneti ha regalato la propria voce hanno fatto registrare avanzamenti in tutti i parametri vitali. Il progetto “L’InCanto di nascere” della cantante, musicologa e ora anche cantoterapista è a caccia di finanziamenti e di collaborazioni universitarie per continuare non solo il lavoro con i bambini (compresi quello del nido, quindi non prematuri) ma anche per sviluppare la seconda parte della ricerca.
Domani 25 marzo alle 17,30 nella sala degli Arazzi del Collegio degli Alberoni Farneti presenterà il progetto “unico al mondo” raccontando il metodo “La voce del cuore” con il quale, a partire dalle vibrazioni e dalle frequenze che riceve da ogni mamma e da ogni bambino, crea una melodia ad hoc: “Mia madre fin da piccola mi ha allenata ad ascoltare corpo, pensieri ed emozioni. Ma sono stati gli studi di fisica quantistica ad aprirmi un mondo. Oggi sono in grado di ascoltare le frequenze e tradurle in canto, portando un beneficio in chi ascolta. Non canto per i bambini, canto i bambini”.
“L’InCanto di nascere” prevede anche di accompagnare le madri a cantare ai loro piccoli insieme alla cantoterapista e alla psicologa e di formare gli operatori del reparto: “Per il momento vado una volta a settimana in ospedale, trovando sempre grande accoglienza da parte delle famiglie. La voce del cuore fa bene ai bimbi ma anche alle loro mamme. Una di loro porterà domani la propria testimonianza: mesi fa ha rischiato di morire, per poi sopprimere le emozioni legate al parto e alla prematurità del suo bimbo per troppo tempo. Ma quando ha sentito il canto ha iniziato a liberarsi, a lasciarsi andare. E oggi continuo a vederla insieme a suo figlio e ad altre due donne in attesa, proseguendo il percorso di cantoterapia”.
Essendo melodie uniche e create sul bambino, Farneti è solita registrare le tracce che crea, per poi darle ai genitori: “Il cuore l’abbiamo tutti, la voce pure. Spero che questo progetto possa espandersi sempre di più”.
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