Sono accusati di omicidio colposo i genitori del Francesco Bonifazi, scomparso il 27 maggio 2017 a 7 anni per le conseguenze di un’otite non curata e sfociata in ascesso neurologico. I due si erano inizialmente affidati alle cure di un omeopata, il dottor Massimiliano Mecozzi, che adesso è accusato assieme a loro. Quando poi sono passati alla medicina tradizionale, dopo una decina di giorni, ormai era troppo tardi. Il piccolo morì nonostante un intervento chirurgico e il disperato tentativo dei medici di salvargli la vita. Per il pm Daniele Paci della procura di Ancona l’omeopata ha “sottostimato il quadro clinico tipico di un’infezione locale di elevata gravità, prescrivendo una terapia a base di medicinali omeopatici nonostante la recrudescenza dei sintomi, omettendo di predisporre qualsivoglia approfondimento diagnostico ed evitando di prescrivere le necessarie terapie antibiotiche adeguate alla cura della patologia”. Quanto ai genitori del piccolo, la loro colpa è stata quella di “avvalersi in quei giorni esclusivamente del consulto del dottor Mecozzi nonostante la palese inefficacia della sua terapia, omettendo di consultare la pediatra o un otorino”.
Il nonno di Francesco, Maurizio Olivieri, ha spiegato al Resto del Carlino: “La colpa della famiglia è stata quella di aver creduto ad un medico regolarmente iscritto all’albo” ed ha precisato: “Francesco era stato curato con successo tante altre volte per otite” dallo stesso Mecozzi tramite prodotti omeopatici. L’uomo auspica una “giusta condanna” nei confronti di Mecozzi, definito “uomo pericoloso” e rivela: “Staremo lontani per sempre dall’omeopatia“.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta